Gela. Il giudice delle indagini preliminari ha confermato l’archiviazione dell’inchiesta che era stata avviata, contro ignoti, dopo il devastante rogo di una mansarda, che mise fine alla vita della trentanovenne Concetta Legname. La donna si trovava nell’immobile, in uno stabile di via Novara, e per lei non ci fu nulla da fare. Le fiamme si alzarono nell’estate di quattro anni fa. Secondo i pm della procura, nel corso degli approfondimenti investigativi non sarebbero emersi elementi per individuare eventuali responsabilità. Nell’interesse dei familiari, gli avvocati Carmelo Tuccio e Giovanni Cannizzaro la scorsa settimana hanno invece esposto tutti i motivi formulati nella loro opposizione. Secondo la famiglia, l’indagine doveva proseguire. I legali non hanno escluso possibili inefficienze nella macchina dei soccorsi. Ritengono che la terribile morte possa essere conseguenza anche di ritardi nell’organizzazione degli interventi.
I pm, davanti al gip, hanno ribadito l’assenza di potenziali responsabilità di terzi, confermando la loro posizione. Il gip ha disposto l’archiviazione. I legali della famiglia valuteranno le motivazioni, per decidere se impugnare la decisione.