Gela. L’ospedale “Vittorio Emanuele” si è attrezzato anche per la cura del morbo di Pompe, una rara malattia genetica. Il dirigente del reparto di Medicina, Vincenzo Catania, ieri ha avviato il costoso e particolare trattamento a una paziente di 66 anni, nativa di Niscemi, che era in cura presso un ospedale di Messina.
Una decisione che ha permesso alla donna di mettere fine ai viaggi della speranza per sottoporsi al ciclo che richiede la somministrazione di un particolare medicinale: il Myozyme composto da alglucosidasi alfa.
Ogni confezione del medicinale ha un costo di 907 euro e richiede una particolare professionalità per la sua somministrazione, tanto che in città si è recato un tecnico Italiano che esercita in Olanda, sede all’avanguardia mondiale per la cura del morbo di Pompe, malattia genetica che prende il nome dal suo scopritore, il patologo olandese Johannes Pompe.
“Il ciclo completo dura due anni – spiega il dirigente medico, Vincenzo Catania – e ha un costo particolarmente esoso che si aggira sui 30 mila euro. Abbiamo dato disponibilità a garantire le cure alla donna che finalmente potrà dire addio ai viaggi della speranza. Una volta ogni due settimane dovrà sottoporsi alla somministrazione dell’alglucosidasi alfa”.