Gela. Per i magistrati della procura, sono loro gli autori di almeno quattro furti, messi a segno nel gennaio di un anno fa, in diverse abitazioni del centro storico. Per questo motivo, è stato disposto il giudizio immediato nei confronti di due cittadini romeni, da tempo residenti in città. Si tratta dei trentenni Marius Maftei e Alexandru Popu. Già coinvolti nell’inchiesta “Ladri di biciclette”, a maggio hanno ricevuto un nuovo provvedimento di custodia cautelare in carcere, proprio con l’accusa di essere dietro ad altri furti, ricostruiti dai poliziotti del commissariato e dai pm della procura. Adesso, dovranno risponderne in giudizio, sempre che i difensori, gli avvocati Guglielmo Piazza, Angelo Cafà e Salvatore Ciaramella, non decidano di optare per riti alternativi.
A gravare sulle loro posizioni, ci sarebbero le impronte digitali individuate dai poliziotti della scientifica nelle abitazioni visitate dai ladri. Maftei, durante l’interrogatorio di garanzia, ha ammesso le proprie responsabilità, dichiarando però di non aver portato via nulla da quegli immobili. Popu, invece, ha negato di aver fatto da spalla al connazionale. Di recente, Maftei è stato condannato ad otto anni di reclusione, in primo grado dal collegio penale del tribunale, con l’accusa di rapina ai danni di due donne, che vennero affrontate dal trentenne, che si era introdotto nel loro appartamento.