Dissidi in un immobile a Manfria, l'accusa di stalking: un'assoluzione
Le accuse gli venivano mosse partendo dalle denunce, molteplici, presentate da un nucleo familiare che condivide lo stesso immobile, collegato da un'area comune
Gela. L'accusa di stalking, nella quale sono confluiti più episodi verificatisi nel corso del tempo, è venuta meno al termine del dibattimento. L'imputato, che vive in un immobile a Manfria, è stato assolto. Le accuse gli venivano mosse partendo dalle denunce, molteplici, presentate da un nucleo familiare che condivide lo stesso immobile, collegato da un'area comune. Di fatto, ci sarebbero stati dissidi proprio di carattere personale. Per la procura, l'imputato avrebbe agito appositamente, per provocare i vicini, anche quando si trattava del posto auto. Le denunce presentate nel tempo dal nucleo familiare, costituito parte civile, sono state decine, gran parte delle quali archiviate. Il giudice Fabrizio Giannola non ha individuato nessun estremo per l'ipotesi di stalking e ha emesso l'assoluzione con la formula piena, "perché il fatto non sussiste". Il legale di difesa, l'avvocato Rosario Prudenti, ha più volte ribadito che non ci fu mai un intento persecutorio da parte dell'imputato, che si sarebbe limitato a svolgere la propria quotidianità. Per i vicini, invece, sarebbe stato lui a prenderli di mira. Ricostruzione che il giudice ha escluso, assolvendo l'imputato.
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