“Dissesto sarebbe fallimento grave per la città”, Greco: “Ex alleati hanno scelto calcoli politici”

 
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Il sindaco Lucio Greco

Gela. Non ci sono strategie politiche che tengano davanti all’emergenza degli atti finanziari e alla necessità di evitare il dissesto dell’ente. Il sindaco Lucio Greco torna a ribadirlo, prendendo le distanze anche da qualche ex alleato. “Di fronte alla grave crisi finanziaria che ha investito il Comune, conseguenza di pesanti debiti che si sono accumulati specialmente negli ultimi venti anni e di cui la mia amministrazione non ha alcuna responsabilità, parlare di strategie politiche più o meno ricercate suona come un vuoto e retorico discorso che ha come fine solo quello di distrarci dal problema impellente che dobbiamo affrontare con coraggio e determinazione. Lo si vuole capire o no – dice – che un eventuale dissesto comporterebbe conseguenze disastrose per l’intera comunità locale? Ci si vuole rendere conto che ci troveremmo di fronte ad un fallimento, con la liquidazione del patrimonio comunale per ripianare questi debiti? È davvero così difficile prevedere, come conseguenza, un aumento vertiginoso dei tributi comunali?”. Da quando la crisi degli atti finanziari ha iniziato ad essere ancora più grave, l’avvocato ripete che i numeri attuali sono conseguenza di precedenti gestioni amministrative. In maniera ormai netta non condivide la levata di scudi politica di movimenti che non sono rientrati in giunta, probabilmente ad iniziare dai civici di “Una Buona Idea” che questa mattina in aula consiliare sono stati molto duri. “Personalmente, mi ero riproposto di non entrare nel merito delle dispute politiche, ma un fatto è certo e non contestabile e ho l’obbligo di ricordarlo, alcune forze e movimenti, che fino a pochi giorni fa facevano parte della maggioranza, hanno preferito allontanarsi e prendere le distanze. Spero solo che i loro calcoli politici – aggiunge – non finiscano per scontrarsi con gli interessi della città, perché in tal caso le loro scelte appariranno assolutamente imperdonabili”.

Stesse conclusioni anche rispetto a chi invoca, direttamente o indirettamente, la sfiducia. “L’invito rivoltomi da qualche segretario di opposizione, di abbandonare la nave e far gestire questa fase difficile a qualche commissario regionale, la dice lunga su questi esponenti politici e spiega le ragioni per cui certi partiti si stiano riducendo al lumicino. Voglio comunque sperare ed essere fiducioso in riferimento al fatto che, alla fine, prevarranno il buon senso e l’amore verso la propria città”, conclude. Per Greco, le ragioni della politica, adesso, devono lasciare spazio ad altro, anzitutto ai tentativi di salvare i conti dell’ente.

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