Gela. Come abbiamo riferito, ieri si è tenuto un lungo incontro, con al tavolo il sindaco Di Stefano, i componenti della commissione straordinaria di liquidazione, i revisori dell’ente comunale e i riferimenti del settore bilancio. La commissione ha concluso i rilievi sulle richieste avanzate dai creditori del municipio, nel contesto della procedura di dissesto. Il totale del debito ammonta a 54 milioni, con un numero di richieste fermo a 561. Una disamina che adesso ha portato la stessa commissione a proporre la “procedura semplificata” per la copertura dei debiti, che saranno garantiti in una soglia di pagamento attestata tra il 40 e il 60 per cento. I residui passivi legati all’ultimo rendiconto approvato si attestano intorno ai quaranta milioni di euro. La giunta avrà trenta giorni per aderire, come ha spiegato sempre ieri il primo cittadino. Sarà questa, salvo sorprese, la direttrice che verrà seguita per abbattere in larga parte l’entità complessiva del debito, cercando di superare il dissesto prima possibile. Questo è l’auspicio amministrativo di Di Stefano. Chiaramente, servono le risorse per coprire la massa debitoria.
Per la commissione presieduta da Carmelo Fontana, composta inoltre da Giovanni Impastato e Giuseppe Gervasi, le strade per attingere ai fondi sono ben delineate: l’alienazione del patrimonio disponibile, la destinazione degli eventuali avanzi di amministrazione “dei cinque anni a partire da quello del dissesto”, la contrazione di un mutuo con oneri a carico del Comune, il riaccertamento in via straordinaria dei residui attivi ancora da riscuotere, i ratei dei mutui disponibili, le entrate di nuovo accertamento per imposte, tasse e canoni patrimoniale e infine gli eventuali proventi della cessione di attività produttive. Il sindaco Di Stefano e gli assessori dovranno formalizzare la rotta, aderendo alla proposta della commissione indicata come “quella che assicura un risparmio di spesa” proprio perché permette di transare i crediti vantati verso il municipio. Inoltre, gli stessi otterrebbero “liquidità immediata” seppur di entità inferiore rispetto al titolo originario. Solo così, stando all’atto della commissione, si potrà traghettare verso un “risanamento finanziario” a Palazzo di Città. Il dissesto e i tanti vincoli che impone sono un peso enorme per la programmazione amministrativa.