Gela. Le difficoltà idriche non sono superate e questo lo sanno anche a Palazzo di Città. In diverse zone, proseguono i disservizi. Segnalazioni arrivano da Caposoprano (parte alta), San Giacomo e Scavone. I turni di erogazione comunicati da Caltaqua non vengono coperti e tanti devono necessariamente ricorre alle autobotti private, quando ci sono. Il sindaco Terenziano Di Stefano e l’amministrazione, con in testa l’assessore Filippo Franzone, stanno monitorando l’andamento dell’emergenza ma si fa sempre più pressante il bisogno di un confronto direttamente con il management di Caltaqua. “Non è una situazione che può andare avanti in questo modo – sottolinea Di Stefano – passiamo gran parte delle giornate a rispondere a tutte le richieste che arrivano dai cittadini. Dovrebbe essere Caltaqua a dare spiegazioni agli utenti. A breve, voglio valutare tutta la situazione, convocando l’azienda. Non si può proseguire in questo modo”.
La crisi va gestita con pieno coinvolgimento sia della parte politica sia di quella aziendale e probabilmente a Palazzo di Città il metodo adottato da Caltaqua non soddisfa affatto.
Beh il tempo che voi decidete e incontrate l’azienda noi non ci laviamo e tiriamo aria con i motorini che poi pagheremo come “acqua potabile”?
Caro sindaco e caro assessore l’emergenza va gestita nell’immediato…io ho chiamato Caltacqua e la risposta è sempre la stessa: 《acqua in erogazione proprio nella sua zona》.
Cornuti e mazziati si può dire?