Gela. Tutti i beni a lui riconducibili sono stati dissequestrati, compresi quelli legati all’attività professionale. I giudici del tribunale delle misure di prevenzione di Caltanissetta hanno accolto le richieste avanzate dai legali del commercialista Salvatore Cascino. Nelle scorse settimane, era stato eseguito un provvedimento di sequestro, per un valore complessivo di circa quattro milioni di euro. Il professionista gelese, che da tempo vive a Piazza Armerina, ha impugnato tutti gli atti e portato davanti ai giudici una vasta mole di documentazione contabile e fiscale. Per gli avvocati che l’assistono, i legali Rocco Bruzzese e Giorgio Muccio, non ci sarebbe alcuna sproporzione tra i suoi redditi e i beni posseduti. Tra i documenti prodotti, i dati emersi durante precedenti controlli effettuati dalla guardia di finanza e dai funzionari dell’Agenzia delle entrate. I legali hanno spiegato che il quarantasettenne non è mai stato vicino ad organizzazioni criminali, come confermato dai magistrati del tribunale di Brescia, che in passato gli hanno concesso l’affidamento ai servizi sociali, sulla base dell’assenza di qualsiasi pericolosità. Sono state prodotte sentenze definitive di assoluzione. Una ricostruzione che ha indotto i giudici nisseni a concedere il dissequestro. Sarà invece un tecnico contabile ad occuparsi di ulteriori verifiche sui beni aziendali, finiti nel provvedimento. L’esperto verrà nominato a luglio.
La difesa (sostenuta anche dall’avvocato Maurizio Sciciolone che assiste la moglie del professionista) ritiene che non ci siano mai state anomalie nella gestione di questi beni. La Dia di Caltanissetta si è interessata ad un immobile, usato per attività di ristorazione e come riserva di caccia, a Piazza Armerina. L’attività nella struttura prosegue regolarmente e i legali ne hanno chiesto il totale dissequestro.