Gela. “Risulta una sperequazione finanziaria e sulle dotazioni fra i presidi ospedalieri capifila, Sant’Elia e Vittorio Emanuele”. La segnalazione è della commissione sanità del comune, presieduta da Crocifisso Napolitano, che ha stilato un documento-denuncia contro i servizi sanitari resi nel territorio dall’Asp nissena.
“Urge potenziare il servizio di radiologia con almeno una tac – spiega la commissione – attivare l’Utin, la Neurologia e potenziare il servizio di Risonanza magnetica. Necessita l’urgente apertura del reparto di Oncologia con posti letto dedicati e in Day Hospital. Attivare il reparto di Nefrologia e migliorare i reparti di Chirurgia e Ortopedia”. L’ennesima denuncia della commissione comunale che tra i suoi componenti annovera anche il consigliere Piero Lo Nigro che in diverse occasioni ha denunciato disagi alla sanità colpevolizzando certe politiche aziendali, accende i riflettori sul punto nascita di via Palazzi.
“Si ha certezza del notevole aumento di prestazioni presso l’ospedale di Gela – scrivono – dove sono stati effettuati oltre 780 parti annui e 45mila prestazioni al Pronto soccorso, con una dotazione organica risicata e con personale medico e paramedico dedicato alla osservazione breve intensiva del Pronto soccorso. Inoltre urge attivare la Brest unit. L’ospedale è luogo per ricoveri di casi urgenti e non per la lunga degenza. Occorre attivare una iniziativa con il coinvolgimento di tutti a sostegno della sanità degli ospedali riuniti di Gela, Niscemi e Mazzarino. Infine, è indispensabile attivare il servizio di Endoscopia, attualmente coperto da un solo medico”.
Intanto, l’assessorato regionale alla Sanità sta vagliando con le organizzazioni sindacali la rimodulazione dei posti letto nei due distretti. L’ospedale di via Palazzi avrebbe un aumento di 57 posti.