Gela. Una denuncia, presentata anche sui tavoli dei magistrati della procura, per sollecitare l’ampliamento dei controlli sul sottosuolo e sulla presenza di discariche d’idrocarburi oramai sepolte.
Gli esponenti locali della Lipu, infatti, hanno deciso di muovere questo passo dopo il silenzio delle istituzioni locali su una richiesta inoltrata già da tempo. I primi campionamenti vennero effettuati nell’area della riserva Biviere.
Si trattò di operazioni finalizzate ad individuare possibili discariche d’idrocarburi e rifiuti speciali, oramai ricoperte. Allo stato attuale, però, i risultati non sono noti.
“Da qualche mese – spiega Emilio Giudice tra i responsabili locali dell’associazione – abbiamo ottenuto il via libera dall’Asp, purtroppo però né il comune né gli altri enti accreditati hanno dato risposte. Abbiamo chiesto che i controlli effettuati nell’area del Biviere vengano estesi ad altre zone come il bacino Monacella o contrada Piana del Signore. Sospettiamo che in passato idrocarburi e altri rifiuti speciali venissero smaltiti in maniera del tutto irregolare, ovvero seppellendoli senza alcuna precauzione”.
In base alle indicazioni che arrivano dagli esponenti locali della Lipu, la lente d’ingrandimento dovrebbe essere focalizzata anche intorno alle aree dei pozzi estrattivi.
“I controlli dovrebbero essere generalizzati – conclude Giudice – sappiamo bene che sul nostro territorio sono presenti basse concentrazioni di arsenico ma decisamente diffuse, tanto da creare evidenti rischi di contaminazione”. Al momento, però, il via libera ai maggiori controlli è arrivato solo dall’Asp. Silenzio assordante dagli altri enti.