Dighe, poche speranze per il comparto locale: "Da Cimia solo un terzo dell'acqua che doveva arrivare"

La siccità e le dighe quasi del tutto fuori uso sono pesi enormi per un comparto che per decenni ha sempre assicurato occupazione ma che è stato posto nelle retrovie dell'interesse istituzionale e politico, sovrastato dall'industria

13 ottobre 2025 17:21
Dighe, poche speranze per il comparto locale: "Da Cimia solo un terzo dell'acqua che doveva arrivare" -
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Gela. Un enigma che non trova alcuna risposta e che ormai sta mettendo in ginocchio il sistema agricolo locale. Non c'è acqua nelle campagne e neanche il rilascio recente di quantitativi da Cimia ha risolto l'emergenza. “Nella vasca di Settefarine è arrivato solo un terzo dell'acqua che era prevista – dice Liborio Scudera – non ci sono prospettive e nessuno ci dà speranze per un futuro, più o meno breve. Abbiamo le dighe di questo territorio che sono impraticabili. Cimia non riesce a coprire le nostre esigenze”. Attualmente, gli agricoltori non possono che guardare al meteo. “Quella poca pioggia arrivata in queste settimane è stata quasi un miracolo – aggiunge Scudera – per il resto, continuiamo a non sapere quale possa essere il nostro futuro. L'acqua da Cimia è arrivata solo grazie all'interessamento del sindaco Di Stefano e dell'assessore Franzone, che si sono attivati. Altrimenti, probabilmente, non avremo avuto neanche quella”. La siccità e le dighe quasi del tutto fuori uso sono pesi enormi per un comparto che per decenni ha sempre assicurato occupazione ma che è stato posto nelle retrovie dell'interesse istituzionale e politico, sovrastato dall'industria. C'è già chi, negli scorsi mesi, ha deciso di sporgere denuncia formale, come nel caso di Angelo Mancuso (un operatore agricolo locale), ritenendo che i danni patiti dal settore siano conseguenza di inefficienze della Regione e del relativo assessorato. Altri operatori potrebbero seguirlo. L'amministrazione comunale continua il dialogo con Regione e ministero, puntando sulla progettazione per gli interventi di ripristino delle dighe, che comunque non saranno affatto realizzabili nel breve periodo.

In foto la diga Comunelli nel 2024

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