Difficoltà economiche e casa finita all'asta, giudici accolgono l'opposizione: procedura estinta
Una decisione che delinea garanzie in più per chi dovesse affrontare situazioni analoghe, dovute anzitutto a difficoltà economiche, anche improvvise
Gela. I problemi economici che lo hanno travolto non gli permisero di affrontare le rate del mutuo, intanto attivato. Così, il cliente di un istituto di credito, in città, ha rischiato di perdere la casa, finita all'asta, con diversi tentativi di vendita. La procedura esecutiva, però, si è estinta, dopo l'azione avviata davanti ai giudici. Il legale che lo rappresenta, l'avvocato Annarita Lorefice, intervenuta su mandato conferitogli, ha agito proponendo opposizione all'esecuzione. Il riferimento principale è stata una sentenza, recente, della Corte di Cassazione a sezioni unite, che ha sancito maggiori spazi di manovra in favore del consumatore davanti all'ipotesi di clausole vessatorie nei contratti di mutuo. Così, è stata proposta un'interpretazione estensiva dell'opposizione tardiva, facendo leva inoltre su principi euro-comunitari, richiamati proprio dalla Cassazione. Il giudice dell'esecuzione ha accolto, sospendendo la procedura a carico del cliente dell'istituto di credito. Decisione analoga è stata poi adottata dal tribunale, sezione civile, in composizione collegiale, che ha respinto il reclamo dell'istituto. Intanto, proprio i legali della banca non hanno provveduto ad attivare il giudizio di merito e la procedura esecutiva è venuta meno. Una decisione che delinea garanzie in più per chi dovesse affrontare situazioni analoghe, dovute anzitutto a difficoltà economiche, anche improvvise.
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