Diede la vita per opporsi alla prepotenza mafiosa, trentatré anni fa l'omicidio di Gaetano Giordano

Giordano fu “punito” per la sua decisione di opporsi al pagamento del pizzo

A cura di Redazione Redazione
10 novembre 2025 23:32
Diede la vita per opporsi alla prepotenza mafiosa, trentatré anni fa l'omicidio di Gaetano Giordano -
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Gela. Sono passati trentatré anni dalla barbara uccisione di Gaetano Giordano, il commerciante che sfidò la mafia della città. Grazie al sacrificio del profumiere, in città iniziò una nuova stagione che culminò con la nascita dell’associazione antiracket che oggi porta il suo nome. Era il 10 novembre del 1992 quando Gaetano Giordano, noto commerciante in città, aveva appena chiuso la sua profumeria per rientrare a casa insieme al figlio. Una sera come tante, dopo una lunga giornata di lavoro, una consuetudine che venne spezzata per sempre dai killer mafiosi. Giunto nei pressi dell’abitazione, fu raggiunto da due assassini appostati a bordo di una vespa bianca che, esplodendo numerosi colpi di pistola, lo colpirono a morte. Aveva 55 anni. Giordano fu “punito” per la sua decisione di opporsi al pagamento del pizzo, e non piegarsi al ricatto dei mafiosi. La sua uccisione doveva essere un monito per tutti i negozianti e gli imprenditori che si rifiutavano di pagare. La decisione di uccidere proprio lui avvenne, come emerse successivamente da dichiarazioni di collaboratori di giustizia, con una estrazione a sorte tra le papabili vittime: altri 3-4 commercianti che come lui avevano denunciato. Da quella sera sono passati trentatré anni, un lungo periodo nel quale, soprattutto grazie al sacrificio del commerciante gelese iniziò una nuova stagione, che vide tra i protagonisti anche la vedova Franca Evangelista. "Ricordare chi ha dato la sua vita per la libertà è un dovere di tutti – ha scritto l'assessore Peppe Di Cristina – l’esempio di Gaetano Giordano, assassinato perché non si piegó alla prepotenza mafiosa, deve vivere in ognuno di noi, sempre”.

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