Gela. Dopo settimane di messaggi incrociati e malumori, il colpo di scena finale. Il capogruppo dell’ex Mpa Terenziano Di Stefano ha deciso di autosospendersi dal partito e, di conseguenza, di lasciare la carica assegnatagli dai vertici autonomisti tra gli scranni del consiglio comunale.
Non sarà più capogruppo.
“Ho scelto di autosospendermi – dice Di Stefano – perché ho ancora un barlume di speranza nelle sorti di questo partito. Non l’ho voluto subito abbandonare. Al momento, però, la mia adesione e l’incarico di capogruppo sono in bilico. Di certo, per come stanno attualmente le cose, non serve proprio a nulla fare il capogruppo”.
Da tempo, Terenziano Di Stefano ha chiesto uno slancio in avanti del suo partito e, più in generale, dell’intera maggioranza.
Difficile, però, davanti ad uno scenario decisamente confuso. I vertici locali dell’ex Mpa hanno sempre confermato l’intenzione di mantenere i patti con i compagni d’alleanza del Partito Democratico.
Nessuno nasconde, però, che i rapporti siano piuttosto tesi: una frangia democratica cerca, da mesi, di ridimensionare la presenza autonomista nella giunta retta dal primo cittadino Angelo Fasulo.