Di Stefano rafforza il “modello Gela”: ambiente a Fava, Fua per Di Cristina

 
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Gela. “Personalità di alto livello”. Il sindaco Di Stefano ha tenuto a battesimo i due nuovi assessori dem Giuseppe Fava e Peppe Di Cristina. “C’è una compattezza dell’intera maggioranza e questo lo dimostra”, ha detto il primo cittadino. Alla presentazione ufficiale, diversi esponenti della coalizione. Per i dem, alcuni dirigenti della prima ora e il commissario Arancio, che lascia la giunta insieme all’esponente di area comunista Favitta. Al loro posto, appunto, i due dem. Non c’erano i consiglieri del partito. “Porto, lungomare, decoro urbano, darò tutto per la città, lavorando dalla mattina alla sera”, ha riferito Fava. Il neo assessore ha parlato di una fase di “straordinarietà” che va affrontata con la massima “passione”. Di Cristina ha indicato il “coraggio di Di Stefano che ha scelto di non formalizzare apparentamenti”. L’ex segretario provinciale e cittadino ha ribadito il valore politico del “modello Gela con forze progressiste e con gli autonomisti”.

Il sindaco si è spostato con nettezza sul sentiero teso a rafforzare la linea della maggioranza consiliare, dando l’assenso ai due assessori dem e senza confermare invece la rappresentanza comunista. Tra le deleghe destinate a Fava quelle che portano al Pudm, alle acque reflue, al mare, al decoro urbano e soprattutto all’ambiente. Per Di Cristina, ci saranno i punti che riguardano sport, turismo e spettacolo, i rapporti con i comitati di quartiere e la delega al Fua, l’Area urbana funzionale per la nuova programmazione dei finanziamenti 2021-2027. Arancio ha ricordato le ragioni del suo passo indietro, “per continuare a mantenere l’impegno con il Centro di salute mentale. Sono un medico che serve un circondario di circa 130mila utenti”. Ragioni di lavoro hanno portato fuori dal municipio pure Favitta, ringraziato dal sindaco e dai neo assessori. Di Stefano mantiene per sé la delega al bilancio. “E’ assai gravosa e pone responsabilità pesanti, anche con gli organi di controllo – ha precisato – ho preferito non dare l’idea di scaricare agli assessori. Continuerò a seguire personalmente”. Ha escluso una rottura con i comunisti, che non avranno più un riferimento in giunta. “Continuiamo a confrontarci – ha detto ancora – lo abbiamo fatto anche questa mattina. Ho scelto i due assessori del Pd in vista di atti importanti che in consiglio necessitano della presenza di tutti”. Le due nomine consolidano il “modello Gela”, a tinte progressiste, civiche e autonomiste. Le prime vere prove in aula consiliare, soprattutto sul fronte del Pd, diranno se il passo mosso sarà quello più adatto per il progetto politico e amministrativo.

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