Di Stefano: "Nuovi innesti? Ci saranno ma nel pieno equilibrio con i partiti, per crescere ancora"
Non sarà un intervento imminente ma Di Stefano vuole dare riscontri, non solo ai partiti e ai movimenti che sono attualmente nel “modello Gela” ma inoltre a chi gli ha garantito supporto elettorale

Gela. Il sindaco Di Stefano, in questo periodo, non sembra affatto intenzionato a innestare l'acceleratore sulla politica in senso stretto. Le priorità sono altre, tutte amministrative, ma è evidente che il “modello Gela” andrà incontro, nei prossimi mesi e non solo, a un possibile puntellamento. Ieri, l'ex candidato a sindaco Salvatore Scerra è stato laconico nelle sue valutazioni, si è smarcato dai partiti rilanciando il “patto per la città con il sindaco”. Il primo cittadino, in giunta e nell'alleanza, può contare sui partiti progressisti e sulle entità civiche, oltre che sull'appoggio di Mpa, Sud chiama nord e Azione. Ci sono poi gruppi di sinistra, come il Partito comunista. Di Stefano non vuol perdere pezzi ma probabilmente vorrebbe aggiungerne. “Scerra? E' una questione che si ripete quasi ciclicamente – dice il sindaco – fa piacere che lui ma anche l'ex presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito, stiano sostenendo il nostro progetto. Sammito, peraltro, insieme all'avvocato Marina Ferrara, ci ha messo la faccia al ballottaggio. Tutti dobbiamo capire che bisognerà trovare un equilibrio, fra partiti e innesti che possono essere importanti. Nel prosieguo ci saranno nuovi ingressi e possono dare un sostegno di valore, perché conoscono la città e la macchina amministrativa. Se dobbiamo ragionare su un arco di dieci anni, dovremmo dare valore a tutti coloro che hanno appoggiato il progetto. Bisognerà puntellare l'aspetto amministrativo e quello politico”. Non sarà un intervento imminente ma Di Stefano vuole dare riscontri, non solo ai partiti e ai movimenti che sono attualmente nel “modello Gela” ma inoltre a chi gli ha garantito supporto elettorale. E' sempre più convinto che “non si vince mai da soli”. “Fino a oggi, posso dire di essere soddisfatto del lavoro fatto da tutti, con in testa gli assessori – continua – sfido chiunque a portare avanti un'azione amministrativa come la nostra, praticamente senza dirigenti e funzionari. Non ho mai dato priorità ai numeri ma alla qualità del lavoro fatto. Se avessi dovuto basarmi sui numeri, probabilmente non avrei avuto questa giunta e forse non sarei diventato sindaco. Mi spiace che ci sia ancora chi si sofferma troppo sulle appartenenze, tra centrosinistra e centrodestra. Stiamo lavorando per la città”. Ci saranno incontri con i partiti e con le liste che lo sostengono, “per andare avanti”. Sarà proprio il sindaco a tentare di “mediare” tra le parti. “Nessuno deve mettersi in testa che l'esperienza amministrativa che abbiamo avviato sia fine a sé stessa – conclude – per andare avanti bisogna accettare nuovi ingressi. Solo così si può crescere”. In piena estate, Di Stefano pare non voler trascurare nulla: rimane una fortissima considerazione nei riguardi di tutti gli alleati della prima ora, che sono il blocco principale dell'agorà e del successivo "modello Gela", ma gradualmente cercherà di dare spazio a chi lo ha supportato fuori dai partiti, in cerca dell'equilibrio migliore.
In foto il sindaco Terenziano Di Stefano