Gela. “Ambiguità? Il vicesindaco dovrebbe prima di tutto guardare in casa propria. Purtroppo, ha perso l’occasione per ascoltare e stare in silenzio”. Il segretario dem Guido Siragusa, nel confermare l’apertura del partito al dialogo con l’amministrazione comunale sul rilancio industriale e del comparto agricolo, spiega chiaramente che dall’assessore Terenziano Di Stefano si sarebbe aspettato un approccio del tutto diverso. Il vice del sindaco Greco ha indicato come positiva l’apertura dem ma ritiene che anzitutto il partito debba trovare una propria collocazione, senza fare contemporaneamente opposizione e maggioranza. “Di Stefano dimostra di avere una visione miope dello sviluppo economico. Doveva essere lui, anzi, a farsi promotore del dialogo. Invece, parla di ambiguità del Pd. Vorrei ricordargli che la nostra posizione è sempre stata trasparente. Spero che le sue parole, piuttosto che dimostrare un certo fastidio nei nostri confronti, siano state un infortunio, un incidente di percorso. Come si fa ad accusarci di ambiguità quando in consiglio, ad inizio settimana – dice Siragusa – è stata approvata la mozione su Ghelas, che è il caposaldo dell’ambiguità di questa maggioranza. I civici non hanno il coraggio di dire chiaramente al sindaco e all’amministratore della municipalizzata che l’azienda non è gestita bene e così preferiscono portare in aula una mozione, che noi abbiamo votato favorevolmente, perché fin dall’inizio abbiamo sostenuto che l’attuale gestione di Ghelas è fallimentare, senza avere nulla di personale contro l’amministratore. L’azienda doveva diventare un hub della progettazione e non se n’è fatto niente. Avrebbe dovuto rilanciare i parcheggi e le strisce blu e invece non ci sono stati risultati e ha rinunciato al servizio. La mozione ha tolto l’alibi anche del personale. Senza verde pubblico, infatti, parlare di nuove assunzioni non sembra avere un senso concreto”. Siragusa, quasi guardando oltre la posizione politica di Di Stefano, si rivolge ancora una volta al sindaco. “Gli imprenditori e gli agricoltori hanno bisogno di cose concrete – aggiunge – non c’è bisogno di ricordare sempre i grandi obiettivi, per i quali i tempi saranno inevitabilmente lunghi. Se il sindaco c’è su questi temi, noi siamo pronti ad un tavolo comune. Il modello Gela deve essere trasversale, coinvolgendo tutte le forze politiche che ci stanno, le organizzazioni datoriali e i sindacati. Bisogna alzare il livello. Le priorità sono chiare, almeno per il Pd. Un collegamento tra l’asse viario ex Asi e le statali Gela-Catania e Gela-Vittoria, il cablaggio dell’area industriale e la Via del mare che passa anzitutto dallo yard della metalmeccanica. Un porto industriale c’è e va rilanciato. Non capisco perché le royalties non vengano destinate all’imprenditoria giovanile, basterebbe copiare i bandi di alcuni piccoli Comuni. Sul Cis, manca ancora la perimetrazione dei Comuni”. Il segretario dem pare intenzionato ad un dialogo con il sindaco, mettendo in dubbio invece la visione dell’assessore Di Stefano, una delle punte politiche dei civici di maggioranza.
“Dalle parole di Di Stefano emerge un certo timore, forse ha paura che il suo ruolo politico venga messo in dubbio – spiega ancora – secondo la sua visione, il Pd, che è il primo partito d’Italia, sta perdendo consiglieri e consensi. Questo lo dice uno dei rappresentanti di una lista civica. Il Pd, sia in maggioranza che all’opposizione, è un patito nazionale che ha il dovere di dare sostegno ad ogni livello alle iniziative per la città. Noi ci saremo sempre, non siamo come i fiori che appassiscono, da una stagione all’altra”. Il segretario liquida anche le accuse che sono arrivate dal coordinatore cittadino di Forza Italia, Vincenzo Pepe, che ai dem ha addebitato gli insuccessi del lungo periodo di governo della città e i risultati mai raggiunti dall’allora giunta regionale dell’ex presidente Rosario Crocetta. “Mi sembrano parole oscene – conclude – in sostanza, il coordinatore di Forza Italia ammette che in questi cinque anni il governo regionale non è stato in grado di fare meglio dei presunti fallimenti del governo del Pd. Praticamente, conferma che i deputati regionali del centrodestra e il presidente Nello Musumeci hanno riscaldato la sedia e ora vorrebbero un nuovo mandato. Noi cercheremo di impedirlo”. Siragusa ribadisce quindi che il “modello Gela” attende un sì politico dal sindaco e per certi aspetti ridimensiona il ruolo civico, a fronte invece di quello dei partiti.