Gela. L’ex assessore Marina La Boria e l’allora consigliere Terenziano DI Stefano hanno rischiato in prima persona ed hanno avuto ragione. Assolti anche in appello dalla Corte dei Conti che non si era rassegnata all’idea che non dovevano pagare come gli altri. Ora che la vicenda è chiusa vogliono ricorrere tutti. Ex assessori, ex consiglieri ed attuali consiglieri presenteranno ricorso per ottenere il rimborso dei soldi pagati su “consiglio” dei loro legali. All’epoca gli amministratori scelsero di pagare. C’era il rischio sia di non essere “candidabili” oltre che di pagare da 6 a 10 volte la sanzione. Le cifre già pagate vanno dai 1500 anche agli 8000 euro.
Diciamo che la La Boria e Di Stefano hanno fatto giurisprudenza. Pagando però gli ex amministratori si sono riservati la possibilità di chiedere una sorta di risarcimento. L’ex presidente del Consiglio comunale Peppe Fava lo conferma. “Io ho pagato 6.100 euro perché mi paventarono il rischio di dover sborsare dieci volte tanto – dice – io sapevo di non avere responsabilità ma in quel momento non c’era altro da fare”.
Furono 35 gli amministratori coinvolti. Avevano detto sì ai rendiconto finiti sott’osservazione solo in base ai pareri favorevoli espressi non solo dai dirigenti del settore ma anche dai sindaci revisori.