Gela. Non è la prima volta che tocca il tema, ma anche ieri, nel corso dell’”Agorà democratica” del Pd provinciale, tenutasi a Caltanissetta, il segretario del Pd Peppe Di Cristina ha rilanciato la necessità che dal territorio parta una “nuova questione meridionale”. Di Cristina ha parlato davanti a dirigenti del partito, ad iscritti e ad esponenti della società civile e delle parti sociali (tra gli altri c’erano rappresentanze del sindacato Uil e di Legambiente). “Dobbiamo presentare un documento, da far pervenire alla direzione regionale del partito – ha detto – deve diventare un vero manifesto, per rilanciare una questione meridionale, che tragga spunto da questo territorio”. L’agorà dem di ieri è servita a toccare i nodi di sempre, dalle infrastrutture che non ci sono all’isolamento delle aree interne del territorio locale. “Da questo punto di vista – ha detto – sia dal governo nazionale che da quello regionale assistiamo ad un netto passo indietro. Il ministro per il Sud Mara Carfagna ha confermato di non sapere neanche dove siano Gela e questa provincia. Su Cis e aree interne è tutto fermo. Con il governo Conte e il ministro Giuseppe Provenzano, invece, erano stato messe le basi per arrivare al Contratto istituzionale di sviluppo, che inevitabilmente incide su aree interne, che sono veramente a rischio desertificazione”. Il segretario provinciale del Pd ha fatto anche un breve excursus di ciò che ad oggi, sul territorio, è del tutto assente. Soprattutto i collegamenti ferroviari, sono stati individuati come segno, evidente, di totale abbandono istituzionale. “Rispetto a cinquanta anni fa – ha proseguito – non è cambiato nulla, salvo che oggi crollano pure i ponti”. Secondo il segretario dem, è fondamentale il confronto “con le persone” e con la società civile e le parti sociali, anche per queste ragioni l’Agorà democratica è aperta a chiunque voglia partecipare al confronto. Qualche considerazione, più strettamente politica, l’ha fatta in chiusura dell’intervento. “Penso che l’Agorà sia una straordinaria occasione per stare tra le persone e aprire a quelle forze che nella deriva renziana avevamo perso”, ha concluso.
I dem vogliono sperimentare il modello delle agorà, anche sul territorio, anzitutto nel tentativo di costruire “l’alternativa politica”, che anche ieri Di Cristina ha richiamato. L’obiettivo è di aggregare anche forze che avevano preso le distanze e il passaggio sulla “deriva renziana”, anche a livello locale, non pare posto a caso, anzi. A gennaio, l’agorà dovrebbe arrivare in città, pare alla presenza dell’ex ministro Provenzano, oggi vicesegretario nazionale del partito.