Gela. Da tempo, era il candidato in pectore, anche senza ufficialità. Adesso, però, c’è pure quella. Il segretario cittadino del Pd Peppe Di Cristina è addirittura l’unico nome scelto dal partito per succedere a Giuseppe Gallè alla segreteria provinciale dem. Per tanti osservatori, è solo un primo passo verso la scalata all’Ars. Ha preso la guida dei democratici in una fase storica che aveva già mostrato le prime crepe in quello che (numeri alla mano) da sempre è stato il gruppo politico di riferimento del centrosinistra in città. Con un partito spesso diviso e con una scissione che ha portato all’addio di diversi nomi pesanti, Di Cristina e i suoi riferimenti si sono messi alle spalle la sconfitta contro l’allora grillino Domenico Messinese e risultati non certo esaltanti. L’eredità della giunta Fasulo e la firma del protocollo del 2014 le hanno volute affrontare pubblicamente, ammettendo di non condividere più quella scia amministrativa. E’ tra quelli della sfiducia bipartisan di due anni fa e ha firmato l’intesa “arcobaleno” che ha riportato i dem nella stanza della giunta comunale. Nonostante i numeri elettorali certamente in ribasso rispetto all’epoca d’oro del centrosinistra cittadino, Di Cristina ha comunque portato a casa l’elezione di Giuseppe Arancio all’Ars e la vittoria della coalizione pro-Greco, con i dem che hanno in giunta l’assessore Grazia Robilatte, ma devono ritrovare il rapporto con la città, come ha più volte sostenuto. Non che manchino i distinguo rispetto al primo cittadino, ma il segretario democratico è convinto che la scelta delle larghe intese fosse l’unica percorribile, al punto di dire sì ad una coalizione che annovera anche Forza Italia. La sua area politica, in questa fase pre-congressuale, è riconducibile alla candidatura di Anthony Barbagallo alla guida del partito siciliano. Di Cristina ha firmato l’appello pubblico per chiedere al deputato di scendere in campo. Se la vedrà con Antonio Ferrante. Il suo avvento alla segreteria provinciale sembra avere soprattutto la piena fiducia del ministro per il Sud Giuseppe Provenzano. I rapporti politici tra i due sono stati sempre molto stretti e i dem locali hanno spinto affinché il ministro venisse in visita a Palazzo di Città. Probabilmente, il peso politico di Provenzano nell’area nord della provincia ha messo la parola fine ad un’eventuale candidatura alternativa a quella di Di Cristina, che quindi ha la strada spianata.
A questo punto, c’è solo da capire a chi spetterà prendere il suo posto alla segreteria cittadina. Di nomi che possano convincere tutti, in maniera compatta, non sembrano essercene troppi e anche le vicende delle scorse amministrative hanno inciso. Ipotesi, al momento, non se ne fanno. Una voce che è stata anche critica nei confronti della segreteria Di Cristina è quella dell’ex consigliere comunale Guido Siragusa. Indicato inizialmente come possibile assessore della giunta Greco, ha poi deciso di non candidarsi al consiglio comunale. Potrebbe essere una soluzione vista di buon occhio dalla dirigenza locale. Il consigliere comunale Alessandra Ascia, già presidente dell’assise civica, è una fedelissima del gruppo Di Cristina e potrebbe essere la prima donna a guidare il partito locale. Negli ultimi tempi, la segreteria ha voluto aprire a nuovi innesti e hanno aderito esponenti non ancora quarantenni, che magari potrebbero guardare alla segreteria, così da facilitare una nuova fase del partito locale. Con il crollo definitivo del centrosinistra cittadino, solo i dem sono riusciti a non cedere definitivamente il passo, nonostante le bufere che si sono abbattute. Ora, in attesa di capire quale sarà la linea provinciale, sono i dem che sembrano voler ricostruire un’area che riprenda i fasti di un centrosinistra locale ormai in disuso, ma senza tralasciare il possibile dialogo oltre gli schieramenti.
Che Di Gristina abbia qualcosa in più è vero, ha due difetti il Partito e un altro..