Gela. Vanta ancora un credito da tre milioni e mezzo di euro, sia nei confronti dell’Ato Cl2 sia rispetto alla società agrigentina Sap, in passato titolare del servizio rifiuti in città. La richiesta di stoppare l’accordo. Per questa ragione, l’imprenditore Giuseppe Romano, titolare della Roma Costruzioni, ha scelto, attraverso il suo legale di fiducia, di scrivere all’Autorità nazionale anticorruzione ma anche a Palazzo di Città e ai consiglieri comunali. Negli scorsi anni, proprio il gruppo Roma Costruzioni ha operato negli appalti per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in città. Al centro delle sue richieste, c’è l’eventuale stop alla ratifica dell’accordo, di recente concluso tra l’amministrazione comunale e l’Ato Cl2. Un’intesa, appena ratificata dalla Regione, che consentirà al Comune di coprire gli oltre tredici milioni di euro dovuti proprio all’ente gestito dal commissario liquidatore Giuseppe Panebianco. Accordo raggiunto attraverso la presa in carico, da parte del Comune, della fase di post mortem delle vasche della discarica Timpazzo destinate al fermo. L’imprenditore, nella missiva firmata dal suo legale, l’avvocato Emanuele Maganuco, sottolinea come siano ancora in corso le cause civili avviate sia contro Sap sia contro l’Ato Cl2, proprio nel tentativo di recuperare il credito da tre milioni e mezzo di euro. In entrambi i casi, Romano ha già ottenuto l’emissione di altrettanti decreti ingiuntivi, contestati però dalle controparti. Nella missiva fatta recapitare anche in municipio, si legge che “poiché si ha fondato motivo di ritenere che le somme suddette (ovvero gli oltre tredici milioni dell’accordo concluso tra Comune e Ato Cl2), allorché incassate da Ato Cl2 in liquidazione, possano poi essere utilizzate per il ripianamento di debiti diversi da quelli riconducibili alla Roma Costruzioni, si invita il Comune in tutte le articolazioni meglio indicate in indirizzo, a volere subordinare qualsivoglia ratifica o asseveramento del maxi debito all’intervenuto saldo da parte di Ato Cl2 di tutte le partite debitorie riferite alla Roma Costruzioni o, in subordine, a voler sospendere la stesura di qualsiasi accordo fino alla definizione dei giudizi attualmente pendenti innanzi ai tribunali di Agrigento e Gela”.