Gela. Un lago di acque fognarie si è formato ieri nel perimetro esterno ad ovest del petrolchimico, in contrada Piana del Signore. A fare scattare l’emergenza igienico-sanitaria è stata la pioggia che si è abbattuta copiosa la scorsa notte facendo fuoriuscire liquami da una condotta del biologico.
Le acque putride hanno allagato un’area di pertinenza della Raffineria, appartenente al demanio marittimo, e parte del parcheggio adiacente la saletta sindacale dell’Eni. A denunciare l’episodio sono stati gli ambientalisti Saverio Di Blasi dell’associazione Aria nuova e Emanuele Amto di Amici della terra che nel parlare di disastro ambientale si sono rivolti alla Capitaneria di porto.
Sul posto si sono portati anche due addetti della guardia costiera, il maresciallo Salvatore Orami e il sergente Luigi Viola, che in assenza dei responsabili dell’ufficio igiene pubblica dell’Asp sono stati costretti a prelevare un campione delle acque fognarie che sono fuoriuscite dal biologico.
“Non vengono rispettate le procedure di sicurezza per il rispetto e la tutela dell’ambiente – denunciano Di Blasi e Amato – Anche un disastro ambientale di tali proporzioni rischia di essere ignorato dalle istituzioni che invece hanno il compito di monitorare il territorio. Gli addetti della raffineria non si sono accorti di nulla fino a quando non siamo arrivati noi ambientalisti. Gli addetti del Comune, Caltaqua e dell’Asp, hanno ignorato anche i solleciti di intervento del personale della capitaneria di porto. Il risultato è che le denunce di pericolo ambientale delle associazioni Aria nuova e Amici della terra si traducono con ritorsioni personali e il sospetto che la procura riesca negli anni solo ad archiviare le nostre querele. Eppure nelle bollette idriche è inserita anche una voce relativa al canone di depurazione che, se questi sono i risultati, non vengono effettuati”.
“Sicuramente è dovuto alla pioggia copiosa, ma è una situazione che si ripete ciclicamente perché i depuratori di Gela sono sottodimensionati e non riescono a garantire tutto il refluo della cittadinanza – incalza il maresciallo Orami – per fortuna sono stati presentati due progetti e martedì si discuterà sul progetto che presenterà Caltaqua per il depuratore di Macchitella.
Quest’acqua fognaria intanto continua a finire a mare. Nei canali di gronda confluiscono i reflui e le acque piovane che in queste condizioni finiscono nel sottosuolo. Abbiamo preso dei campioni per denunciare questa situazione che fa capo a Caltaqua e Comune, anche se queste sono situazioni che vanno oltre la normale gestione dei depuratori”.