Gela. Dietro al caso Ghelas ci sono anche aspetti relativi al rispetto della legalità. Ne è convinto il consigliere dell’Udc Salvatore Incardona. L’esponente centrista condivide la posizione del blocco di opposizione e rilancia sulle troppe ombre che si sono addensate in queste ultime settimane. “In aula consiliare dal sindaco siamo stati tacciati di approssimazione ed impreparazione politica, nonché di sferrare soltanto attacchi inutili e strumentali. Mi chiedo cosa ci sia di strumentale in una vicenda che interessa da vicino tutta la città e soprattutto il destino di settantatré padri di famiglia. E ancora mi chiedo cosa ci sia di strumentale nel cercare spiegazioni relative al bilancio della municipalizzata e al tfr dei lavoratori – dice – forse, cercare di far luce su tante vicende ha lo scomodo sapore di non poter nominare il nuovo amministratore della Ghelas in pompa magna”. Per Incardona, il sindaco Lucio Greco sarebbe ancora in campagna elettorale, richiamando temi da scontro politico. “La campagna elettorale è finita il 28 aprile e invece assistiamo ad una amministrazione fortemente incartata e arenata su quelli che sono ancora i proclami ed programmi da sottoporre alla città. Pure un bambino sapeva che il core business di Eni non è certamente la attività di Ghelas e invece è stata prospettata una galattica idea in grado di non trovare accoglimento nemmeno nei migliori film di fantascienza. Siamo stati votati dal popolo per fare i consiglieri comunali e il nostro ruolo è quello di controllo. Se qualcuno cerca di spostare la nostra attenzione da altre parti, ha sbagliato di grosso. Con i cittadini non si gioca”.
Per Incardona, criticare l’azione dell’ex amministratore Gianfranco Fidone, significa delegittimare importanti principi di legalità. “È gravissimo che il sindaco abbia aspramente criticato l’assenza di Fidone in consiglio comunale e poi non si sia presentato al confronto con l’amministratore delegato i radio davanti a tutta la città. Ma ancora più grave è il comunicato stampa del sindaco e presente nel sito istituzionale del Comune. Dice il sindaco, “che il suo compito è quello di salvare la società con i fatti e non con proclami o denunzie varie, buone solo a giustificare i propri inconcludenti comportamenti ma non a risolvere i problemi”. Ciò che è scritto è chiarissimo, denunciare illegalità come ha fatto Fidone, è sbagliato. Rimango basito”. L’opposizione continua a premere sul tasto Ghelas, adesso che la nomina del successore di Fidone sembra quasi cosa fatta.