Gela. “Una fumata nera”, così la definisce qualche dem che ha partecipato alla riunione informale, nel pomeriggio convocata dal segretario cittadino Peppe Di Cristina. Né del tutto dentro né definitivamente fuori. In sintesi, potrebbe essere questo il breve sunto della posizione democratica rispetto alla giunta Greco. Attendono che l’avvocato si pronunci, dopo le condizioni avanzate dal partito nel corso dell’ultimo confronto. Il fronte democratico però non è proprio compatto, c’è chi vorrebbe comunque proseguire l’esperimento politico “arcobaleno”, senza lasciare la giunta. Se i dirigenti locali dovessero decidere di dire basta, l’assessore Grazia Robilatte dovrebbe dimettersi definitivamente. Attualmente, è solo dimissionaria, in attesa di capire se il sindaco sarà disponibile a rivedere la linea. Vertice di maggioranza, cabina di regia politica e rivisitazione delle deleghe assessoriali, le richieste democratiche ormai sono più che note. Il sindaco, ad oggi, non si è affatto sbilanciato, ritenendo che i rapporti con il Pd siano più che consolidati. I suoi fedelissimi però non sembrano pensarla allo stesso modo, dato che hanno più volte fatto capire che il protagonismo dem non fa al caso loro. Martedì, nel corso del question time, i pro-Greco più intransigenti hanno fatto cadere il numero legale, quando si è trattato di valutare la mozione sull’ecobonus, portata in aula dal Pd e da due consiglieri di “Libera-mente”.
In realtà, qualcuno pensa che dietro alla trincea alzata dai suoi consiglieri di riferimento possa esserci proprio Greco, politicamente criptico ma comunque attento a non concedere troppo spazio al Pd. Il divorzio vero e proprio ancora non è stato sancito. La prossima settimana potrebbe tenersi un incontro tra l’avvocato e Di Cristina, mentre non ci sono date ufficiali per l’eventuale vertice di maggioranza. Per il resto, i democratici, durante l’incontro pomeridiano, si sarebbero occupati di mettere a posto gli ultimi particolari in vista del congresso provinciale che la prossima settimana metterà in mano a Di Cristina le chiavi del partito territoriale. Le incognite in città, invece, sono ancora tutte irrisolte.
