Gela. Quello della prossima settimana è un passaggio probabilmente decisivo per le sorti dello “sblocca royalties”, invocato dall’amministrazione comunale affinché si possa attingere dai fondi vincolati e chiudere il bilancio stabilmente riequilibrato. Un provvedimento in tal senso è stato avanzato dai gruppi di centrodestra e dovrebbe finire nel maxi emendamento, garantito dal governo regionale o comunque dalla presidenza dell’Ars. Sulle royalties e sulla possibilità di svincolarle per andare incontro alle esigenze finanziarie del municipio, i dem si sono subito posti in un’azione coordinata, in città, a Palermo e a Roma. Chiaramente, sostengono l’opzione dello “sblocca royalties”, anche per una quota parziale delle somme in cassa, e si sono già portati avanti con un emendamento alla legge finanziaria, destinato ad assicurare il contributo regionale per Palazzo di Città. Ci saranno però altri due emendamenti alla legge finanziaria. Il gruppo dem all’Ars, con primo firmatario Tiziano Spada, prevede infatti che per il triennio 2025-2027 venga autorizzata una spesa da dieci milioni di euro all’anno “in favore dei Comuni ricadenti nelle aree a elevato rischio di crisi ambientale (Aerca), al fine di realizzare interventi di riqualificazione ambientale e rigenerazione urbana”. Una mossa che è destinata a tutte le aree dell’isola che hanno subito conseguenze dalla presenza industriale, a partire proprio da Gela.
Non solo però risorse regionali, visto che il secondo emendamento targato Pd fa richiamo agli stanziamenti destinati dallo Stato a Palermo e su questi si propone di concentrare cinque milioni di euro all’anno ancora ai Comuni “ricadenti nelle aree a elevato rischio di crisi ambientale (Aerca), al fine di realizzare interventi di riqualificazione ambientale e rigenerazione urbana”. In entrambi i casi, le cifre verranno definite “in proporzione al numero di abitanti”. Gli esponenti del Pd all’Ars, in stretto contatto con i dirigenti cittadini, puntano quindi su risorse differenti dalle royalties, la cui norma di riferimento rimane quella del 1999, allora voluta dall’ex deputato Calogero Speziale. L’ex parlamentare è tra i dem che stanno sostenendo i tentativi dello “sblocca royalties” e gli emendamenti per le zone a elevato rischio ambientale.