ROMA (ITALPRESS) – “Ho gia’ detto che ogni giorno che passa e’ un giorno perso e a vedere le bozze del decreto in circolazione in queste ore, mi trovo costretto a dire che il Governo non ha ancora capito che cosa serve alle aziende per rimanere in vita. Forse non e’ ancora chiaro che quello che serve alle imprese, piccole medie e grandi, sono cose semplici e immediatamente applicabili. Ebbene niente di questo compare nelle bozze”. Cosi’ in una nota il presidente di FederlegnoArredo, Emanuele Orsini.”Punto primo: le garanzie dello Stato tanto per cominciare non sono al 100 per cento, come avviene negli altri Paesi, ma in misura inferiore – aggiunge -. Punto secondo: le garanzie non possono essere subordinate a garanzie precedentemente avute, questo e’ gravissimo. Punto terzo: la somma corrispondente al 25 per cento non puo’ essere certo restituita in 6 anni, ma almeno in 10 anni e deve necessariamente esserci un preammortamento di almeno 24 mesi. Punto quarto: l’intervento di Sace e’ indubbiamente al di sotto delle sue potenzialita’, ci saranno una marea di richieste”.”Punto quinto: le procedure di accesso devono essere facili e non ci possono essere black out. In altre parole non deve ripetersi quanto accaduto con il sito INPS – sottolinea Orsini -. Punto sesto: le erogazioni non possono essere vincolate al rapporto fra numero dipendenti e costo personale. Sono cose semplici e fattibili, ma che purtroppo lo Stato non sembra avere il coraggio di fare. Vorrei dire chiaramente a chi sta prendendo ora le decisioni che se il loro timore e’ fare debito pubblico, cosa che fra le altre cose stanno facendo tutti i Paesi, pensino che se mandano le aziende in default non ci sara’ piu’ nessuno che paga i costi dello Stato. Quindi prima falliranno le aziende, ma poi fallira’ lo Stato. Pensateci, e’ nel nostro e vostro interesse”.(ITALPRESS).