Gela. I due decreti ingiuntivi (ammontanti ad oltre sette milioni di euro) per servizi svolti da Tekra, ma non riconosciuti, non furono opposti durante l’allora gestione amministrativa della giunta Messinese. Il commissario straordinario, subentrato all’ex primo cittadino sfiduciato, ratificò un accordo transattivo che prevedeva la copertura delle somme dovute all’azienda campana, con pagamenti mensili da 100 mila euro, fino al 2024. Di fatto, annualmente Palazzo di Città versa 1 milione 200 mila euro alla società, che ancora adesso in proroga continua ad occuparsi di un servizio sempre al centro di tante polemiche e di approfondimenti, anche investigativi. Nonostante le difficoltà finanziarie enormi che il Comune si trova a fronteggiare, anche per l’anno in corso si è posta la necessità di impegnare le somme dovute all’azienda della raccolta rifiuti, secondo lo schema dell’accordo. Il dirigente ad interim ha autorizzato l’impegno spesa da oltre un milione di euro, che ricade su un capitolo dell’ultimo bilancio approvato, quello 2021-2023.
Attualmente, infatti, Palazzo di Città non ha altri documenti finanziari e l’amministrazione comunale sta tentando di uscire dalle secche di una crisi che potrebbe anche condurre al dissesto. I pagamenti a Tekra, che in base all’accordo ha rinunciato agli interessi di mora che intanto erano maturati, iniziarono nel 2019. Già nel 2018, era arrivata una certificazione di credito di poco superiore ad un milione di euro.