Decine di volte in ospedale per aggirare i domiciliari, 38enne in carcere
L’uomo, insofferente agli arresti domiciliari, ha tentato più volte di eludere i controlli di polizia con un espediente ormai consolidato: recarsi in ospedale fingendo un malore

Gela. La Polizia di Stato ha tratto in arresto un 38enne sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e del divieto di avvicinamento alla ex fidanzata, poiché indagato per il reato di atti persecutori. È stata disposta la custodia in carcere. L’uomo, insofferente agli arresti domiciliari, ha tentato più volte di eludere i controlli di polizia con un espediente ormai consolidato: recarsi in ospedale fingendo un malore. Si recava in ospedale con l’ambulanza fino a tre volte al giorno, sostenendo di sentirsi male, sottraendo alla cittadinanza per lunghi periodi un mezzo di soccorso. I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza, insospettiti dalla frequenza delle "crisi", hanno acquisito i referti medici, dai quali è emerso che in tutti i casi la prognosi era pari a zero giorni, confermando l’assenza di reali condizioni patologiche. Ulteriori accertamenti, supportati anche dalle immagini del sistema di videosorveglianza dell’ospedale, hanno rivelato che in una di queste occasioni l’uomo si era fatto prestare il telefono cellulare da un parente di un altro paziente, contattando l’ex fidanzata, violando così le prescrizioni impostegli dal gip. La condotta è stata segnalata all’autorità giudiziaria, che ha disposto l’aggravamento della misura cautelare in atto con quella della custodia cautelare in carcere.