Gela. Il canale “istituzionale” è duplice. A Palazzo di Città, si tenta di arrivare ad un’intesa; al tribunale delle imprese di Palermo, invece, è in corso un procedimento giudiziario che contrappone Ato e Comune. Ballano 15 milioni di euro (per l’esattezza 15.196.216,76 euro), soldi che l’Ato Cl2 in liquidazione attende dal municipio. Un debito che per Palazzo di Città è come un macigno finanziario, montato nel corso del tempo e dovuto prevalentemente ai conferimenti nella discarica Timpazzo, ancora gestita da Ato. In settimana, si è tenuto un nuovo incontro tra le parti. “Le interlocuzioni vanno avanti”, fanno sapere dall’Ato Cl2 in liquidazione, ma nulla di più. L’accordo è ancora lontano, anche se durante l’amministrazione Messinese c’era stata una prima intesa, in realtà mai ratificata. Anche in fase commissariale si tentò di arrivare a chiudere un possibile accordo, ma di carte firmate non ce ne sono. L’Ato non ha alcuna intenzione di rinunciare ad una parte dei crediti, al momento calcolati senza gli interessi.
Non a caso, il procedimento civile prosegue e il giudice palermitano ha disposto la nomina di un consulente tecnico. In base a quanto emerso, anche in passato, il Comune dovrebbe accollarsi i costi della gestione trentennale delle vasche dismesse a Timpazzo, così da compensare buona parte dei crediti. Bisognerà capire, però, se i termini dell’intesa potranno essere ancora tali.