“Assassino, devi marcire in galera”, i Militano si scagliano contro Centorbi

 
0

Gela. Momenti di tensione nell’aula Costa della Corte d’Assise di Caltanissetta. Subito dopo la conclusione dell’udienza relativa al processo di secondo grado contro Giuseppe Centorbi, il bracciante agricolo di Licata che nel giugno del 2011 anno ha sterminato la famiglia Militano in contrada Desusino, si è scatenata la protesta dei familiari delle vittime.

Centorbi, lo ricordiamo, è stato condannato all’ergastolo per aver ucciso Filippo Militano, la moglie Giuseppa Carlino ed il figlio di tredici anni. I familiari delle tre vittime hanno tirato fuori dalle loro borse delle fotografie che riproducevano i corpi straziati dalle fucilate di Centorbi. Li hanno sbattuti sulla vetrata della gabbia che conteneva Centorbi, che è rimasto impassibile. “Bastardo assassino, tu non sei pazzo, devi marcire in galera, guarda come li hai ridotti!” sono state alcune delle frasi urlate in aula. L’intervento dei carabinieri e degli stessi avvocati ha riportato la calma in aula. Il processo riprenderà a maggio con la discussione e la sentenza. Nell’udienza di ieri sono stati chiamati a relazionare i periti nominati dalla corte d’Assise. Dovranno stabilire se Centorbi, assistito dall’avvocato Salvo Macrì, è infermo di mente o, come ha stabilito il Gup di Gela, capace di intendere e volere.

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here