Gela. Farà parte del direttivo nazionale Dc, insieme ad altri due esponenti locali del partito (Angelo Barranco e Franco Biscotto) e a tre della provincia (Angela Cocita, Giuseppe Rocca e Franco Bartoluccio). Nel fine settimana appena trascorso, il coordinatore Natino Giannone ha partecipato ai lavori romani, che hanno messo le chiavi in mano all’ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro. Sarà lui, che ha rilanciato l’esperienza Dc in Sicilia, a guidare il partito in una prospettiva che vada oltre i confini regionali. “C’è un forte apprezzamento da parte del centrodestra e le parole di ieri del presidente della Regione Renato Schifani lo confermano – dice Giannone – la Dc è nel progetto di centrodestra”. L’intervento di Schifani, che nell’isola ha fatto partire una campagna di adesioni piuttosto inedite per i forzisti, pare aver blindato l’intesa con i democristiani di Cuffaro. In città, la Dc è uscita dalla giunta Greco proprio per seguire i passi del centrodestra, in una cornice indubbiamente collegata alle prossime amministrative. La mozione di sfiducia qualche diffidenza sembra farla emergere. La scelta del consigliere Dc Vincenzo Cascino, che alla fine ha sostenuto il rinvio, non ha dato continuità alla firma apposta alla mozione. “Nella Dc locale non ci sono fazioni – precisa Giannone – c’è una linea precisa. Può anche capitare di sbagliare ma Cascino ha voluto dare una possibilità all’amministrazione, così da avere gli atti finanziari e i correttivi. Trenta o quaranta giorni in più non penso che possano cambiare il giudizio su un sindaco e su una giunta che non hanno raggiunto gli obiettivi. In parte, la responsabilità è anche nostra che abbiamo avuto un ruolo in giunta. Però, abbiamo capito che non c’erano più prospettive e abbiamo deciso di uscire. Spero che qualche dichiarazione, magari frutto di reazioni emotive, non pregiudichi l’unità del centrodestra locale. Nella Dc, Federico e Pellegrino non fanno parte di un’ala diversa da quella nostra. Siamo compatti e naturalmente ci confronteremo”. Il centrodestra della sfiducia, dopo il rinvio della scorsa settimana, non sembra viaggiare su un’unica direttrice di marcia. I leghisti sono arrivati a proporre il ritiro delle firme. “Non avrebbe senso – continua Giannone – si è fatto tanto per arrivare alle dieci firme e rinunciare adesso non penso possa giovare, soprattutto perché l’amministrazione conferma di essere in chiara difficoltà”.
Il coordinatore, infine, pare assai deciso nel mettere distanze nette dal sindaco Lucio Greco, che negli ultimi giorni ha invece confermato di avere contatti con esponenti del centrodestra, sia regionale sia nazionale. “Una cosa è avere contatti istituzionali – conclude Giannone – è ovvio che il sindaco della sesta città siciliana possa avere contatti istituzionali. Altra cosa, invece, sono i contatti politici. In questo caso, il sindaco dovrebbe uscire allo scoperto e dire con quale partito sta e con chi ha contatti. A me, non risultano. So solo che lui guida il gruppo di “Un’Altra Gela”.