Danza tra le mura del carcere circondariale di Balate

Gela. L’arte  sotto ogni sua forma è sempre, prima che pura evasione, strumento di crescita culturale e spirituale.  A dimostrarlo sono stati i componenti dell’associazione “Sacro cuore”  che hanno d...

A cura di Redazione Redazione
23 agosto 2013 15:00
Danza tra le mura del carcere circondariale di Balate -
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Gela. L’arte  sotto ogni sua forma è sempre, prima che pura evasione, strumento di crescita culturale e spirituale. 

A dimostrarlo sono stati i componenti dell’associazione “Sacro cuore”  che hanno danzato tra le lacrime dinanzi agli occhi stupiti dei detenuti del carcere circondariale Balate. I ballerini capitanati da Mirko e Antonino Runza si sono commossi dinanzi a questa inconsueta platea. “Questo è l’inizio di un percorso di crescita- ha detto il presidente Emanuele Zappulla- ci sono in campo altri progetti ben più ampi. Il sogno è quello si poter far lavorare i detenuti fuori dal carcere per permettere loro una rieducazione vera e propria”. 

Gli artisti tutti gelesi hanno della scuola Lions dance hanno portato tra le mura del carcere la bellezza che deriva dalla danza tra la commozione di tutti. 

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