Dal lavoro al divertimento, i giovani stanno plasmando un mondo multicanale

E’ questa la parola chiave per arrivare ai giovani, ai nativi digitali, alla Gen Z. Una generazione che non distingue più tra online e offline.

A cura di Redazione Redazione
21 agosto 2025 09:22
Dal lavoro al divertimento, i giovani stanno plasmando un mondo multicanale - foto www.pickcel.com
foto www.pickcel.com
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Il binomio tra Gen Z e multicanalità sta ridefinendo esperienze e consumi, spingendo piattaforme e
brand a rivedere la propria conformazione.
Se sei un’azienda o un brand e vuoi intercettare le nuove generazioni, fidelizzandole e
convertendole in clienti, allora devi per forza fare leva sulla multicanalità. E’ questa la parola
chiave per arrivare ai giovani, ai nativi digitali, alla Gen Z. Una generazione che non distingue più
tra online e offline, ma che intende la vita, gli interessi, gli impegni, come un continuum tra web e
vita reale.
E così le loro attività su internet, i loro percorsi d’acquisto, di intrattenimento o di relazione sono un
flusso unico, che si muove senza soluzione di continuità tra canali fisici e digitali. Un atteggiamento
che impone ai brand un cambio di prospettiva.
Perché la multicanalità piace ai giovani
Sul perché la multicanalità piaccia tanto ai giovani è intervenuta Silvia Urso, della redazione di
Giochi di Slots: “I consumatori under 30 cercano immediatezza, personalizzazione e fluidità. Si
aspettano che un marchio sia disponibile dove e quando ne hanno bisogno, passando da uno
smartphone a un punto vendita fisico, da un social network a un sito e-commerce”. La multicanalità
rende qualcosa sempre disponibile e sempre fruibile. Quello che sta succedendo, insomma, nel
settore del gambling, dove stanno puntando tutto sul modello omnichannel: ovvero la possibilità di
integrare nel fisico modalità e strategie dell’online. “I punti fisici stanno cambiando da semplici
spazi di gioco a luoghi di aggregazione, intrattenimento e permanenza. In altri termini, insomma, il
gambling invece di guardare al gioco online come unico settore trainante dell'azzardo, ha iniziato a
investire maggiormente nel fisico, dando agli utenti ciò che la rete non dà. E intercettando un
nuovo tipo di pubblico”, sottolinea Urso.
Gli esempi di moda e intrattenimento
La multicanalità è ormai sperimentata anche in altri settori, come ad esempio quello del fashion.
Molti brand hanno introdotto l’esperienza “phygital”, che unisce negozio e digitale: un giovane può
provare un capo in boutique, scansionare un QR code per vedere varianti di colore non disponibili
in loco e concludere l’acquisto online, ricevendolo a casa il giorno successivo. Allo stesso tempo,
tramite l’app del marchio, può accedere a sconti esclusivi, recensioni e contenuti generati da altri
utenti. “Quello che è successo nel gambling, insomma, si ripresenta sotto altre forme – conclude
l’analista di Giochi di Slots - l’esperienza tattile e sociale del negozio si concilia così alla comodità
dello shopping digitale”.
Anche la musica è un altro terreno dove la multicanalità è ormai imprescindibile. I giovani
ascoltano brani in streaming, seguono gli artisti sui social, acquistano merchandising sui canali
ufficiali e partecipano a concerti dal vivo. Il flusso di fruizione, in questo caso, parte da Spotify,
passa per i social, infine termina con un concerto dal vivo. L’esperienza della musica, così
facendo, non si esaurisce in un canale, ma trae forza dalla compenetrazione di online e offline.
Si crea, insomma, un ecosistema di fruizione e di esperienze, che abbina la potenzialità del web
all’imprescindibilità dell’onlife. Il tutto orchestrato dalla Gen Z.

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