Dal carcere minacce di morte all'ex procuratore di Agrigento, "faccio esplodere tutto": perizia per Legname

Nella missiva spiegava di far parte “del fascismo e del terrorismo” e preannunciava l'intenzione di agire per vendicarsi contro il procuratore agrigentino, con la volontà di far esplodere procura e carcere

02 dicembre 2025 21:02
Dal carcere minacce di morte all'ex procuratore di Agrigento, "faccio esplodere tutto": perizia per Legname -
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Gela. Una sua missiva, scritta dal carcere, conteneva minacce di morte rivolte all'allora procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio. Guido Legname, gelese con diversi precedenti penali alle spalle, scrisse di volersi vendicare per il trattamento che avrebbe patito nel carcere agrigentino e per questo motivo, oltre alle minacce di morte per il procuratore, annunciò di voler far esplodere gli uffici della procura e la struttura penitenziaria. Fatti che hanno portato, in primo e secondo grado, alla sua condanna, a un anno e quattro mesi. La Corte di Cassazione, però, ha accolto il ricorso avanzato dal difensore, l'avvocato Davide Limoncello, annullando con rinvio. Oggi, nuovamente la Corte d'appello di Caltanissetta, competente a decidere, ha rivisto la posizione di Legname e ha dato seguito alla richiesta di perizia psichiatrica indicata dal difensore. Secondo il legale, quando, cinque anni fa, Legname scrisse la lettera, sarebbe stato in condizioni di incapacità di intendere e di volere. Nel primo giudizio, la ricostruzione difensiva non venne accolta, nonostante la produzione di una precedente perizia e di una certificazione sanitaria successiva. Dopo la decisione di Cassazione, nell'appello bis i giudici nisseni hanno disposto gli approfondimenti sulle condizioni di Legname, che nella missiva spiegava di far parte “del fascismo e del terrorismo” e preannunciava l'intenzione di agire per vendicarsi.

In foto il tribunale di Agrigento

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