Gela. Cinque anni fa era stata allontanata dalla sua famiglia per cattive frequentazioni e abbandono scolastico. Anche per questo motivo era stata affidata a una comunità alloggio
dove, con il supporto in rete degli operatori del settore ai Servizi sociali e della chiesa, da utente è divenuta operatrice socio assistenziale.
La ventenne Antonella Meroni si è rifatta una vita. A coronamento del suo percorso di rinascita, martedì scorso, è convolata a nozze. Ha dedicato il bouquet di rose blù alla memoria della zia Concetta Meroni, deceduta per essere precipitata dalla tromba in disuso di uno degli ascensori dell’ospedale di via Palazzi.
E’ stato il responsabile della comunità alloggio “Casa Sofia”, Pietro Biondi, ad accompagnarla in chiesa cercando di colmare anche l’assenza del genitore. Accanto a lei c’erano i suoi due fratelli. “C’è stata la volontà della ragazza di costruirsi un suo futuro – ammette Serenella Presti, operatrice ai servizi sociali – Lei è ricca di potenzialità. Sin dal suo ingresso in comunità le ha tirate fuori. La sua tenacia corona l’impegno di tutti gli operatori del settore”.
Antonella Meroni ha voltato pagina, grazie anche al supporto del settore ai Servizi sociali, diretto da Maria Morinello, che in rete ha collaborato con i vertici della comunità alloggio e la chiesa Santa Lucia di don Luigi Petralia, sede del rione che stava segnando la sua vita. Un percorso iniziato con lo studio e la formazione e culminato con un contratto di assunzione in qualità di Osa presso la comunità alloggio nissena che per cinque anni l’ha ospitata in qualità di utente.