“Da Legname accuse molto gravi e infondate”, Morselli: “Truffa? Se ha prove vada in procura”

 
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L'ex assessore Romina Morselli

Gela. La vicenda, già segnalata pubblicamente a fine luglio dal presidente dell’antiracket Salvino Legname, è stata rilanciata, ieri sera, nel corso dell’approfondimento giornalistico “Agorà” condotto da Franco Gallo. Legname è tornato a porre pesanti dubbi sui lavori che vennero poi effettuati a Palazzo Guttilla per una perdita idrica. Nella struttura comunale, tra le altre, ha sede proprio l’antiracket che ha ripreso le attività dopo la cancellazione di quella storica dall’albo prefettizio. Interventi che per Legname erano di routine, poi effettuati da una ditta privata per poco meno di duemila euro, inizialmente furono stimati in circa 35 mila euro. Il presidente ha adombrato l’ipotesi di possibili irregolarità, fino ad un’eventuale truffa. “Ma di quale truffa parliamo – dice l’assessore ai lavori pubblici Romina Morselli – purtroppo, siamo ancora una volta davanti ad un tentativo di diffamare l’amministrazione, gettando pesanti sospetti su chi quotidianamente opera nel mio settore, tra mille difficoltà e con risorse ridotte al minimo. Quei lavori non furono mai effettuati. L’associazione antiracket decise di provvedere con una ditta privata. Addirittura, dato che non abbiamo possibilità di copertura economica, proponemmo di procedere a compensazione, magari decurtando quanto speso dall’associazione dall’ammontare del canone che versa, peraltro veramente minimo. Non c’è mai stato un preventivo vero e proprio. Ci fu un sopralluogo dei nostri tecnici e attenzione non emerse solo il guasto idrico ma sono stati rilevati tanti problemi di conformità degli impianti idrici ed elettrici, nell’intero immobile. Molti sistemi non erano più neanche conformi. Le nostre risorse non ci permettono di sostenere i costi. L’ente riceve un canone dalle associazioni che è praticamente nullo. Devo dire che allo stato l’antiracket occupa i locali di Palazzo Guttilla senza un titolo. La convenzione iniziale fu stipulata tra il Comune e l’associazione antiracket “Giordano”, che non c’è più. I nostri uffici sono impegnati in una verifica generale di tutti gli affidamenti di immobili comunali ad associazioni ed enti. Trovo grave che il presidente di un’associazione antiracket ipotizzi sospetti di truffa, probabilmente senza conoscere gli estremi del reato. Non capiamo chi sarebbe stato avvantaggiato e chi invece danneggiato. I locali sono di proprietà del Comune e furono concessi alle associazioni. Si fece una riunione, in presenza, tra gli altri, del segretario generale”. L’assessore non esclude che la questione più generale possa essere sottoposta ad una riflessione ulteriore, con il sindaco e con la giunta.

“Penso sia arrivato il momento di tutelarsi e di difendere l’operato dei dipendenti dell’ente che tra mille difficoltà portano avanti l’attività – dice inoltre – non si può lottare per la legalità facendo accuse prive di un riscontro effettivo. Se Legname ha le prove di irregolarità o di presunte truffe, lo invito a recarsi a denunciare, magari chiedendo di essere ascoltato dai magistrati della procura. Fino ad oggi, nonostante un provvedimento comunale che impone il rilascio dei locali, l’associazione continua ad occuparli e per giunta l’ente comunale viene quasi indicato come una sorta di truffatore, per quale finalità e in relazione a quali vantaggi, non è dato saperlo. Uno dei grossi problemi dell’ente comunale è che in passato la politica ha concesso troppo facilmente locali alle associazioni e gli effetti sulle finanze dell’ente sono ancora oggi evidenti”.

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