ROMA (ITALPRESS) – Enea ha messo a punto uno strumento finalizzato allo studio di nuove protesi bioriassorbibili per il trattamento delle coronaropatie. Realizzato in collaborazione con il California Institute of Technology nell’ambito del progetto europeo Bi-Stretch-4-Biomed coordinato da Enea, lo strumento è in grado di espandere tubi polimerici o compositi, il primo passo per trasformarli in “impalcature” (scaffold) cardiovascolari, vale a dire protesi in grado di mantenere aperto il vaso ostruito ripristinando così il flusso sanguigno arterioso. Inoltre, la macchina permette di misurare durante il processo di espansione i parametri strutturali del nuovo materiale con cui sono realizzate le protesi. Queste protesi innovative saranno riassorbite dall’organismo dopo la guarigione della lesione ma saranno anche più semplici da spostare per il chirurgo lungo il percorso arterioso fino alla zona da trattare. Dal punto di vista scientifico, il progetto Bi-Stretch-4-Biomed si propone di comprendere il meccanismi che possono conferire a una plastica rinforzata (PLLA con inclusioni di WS2) le stesse caratteristiche meccaniche di un metallo nel sostenere l’arteria coronarica dimostrando la biocompatibilità del composito e traendo beneficio dalla sua bioriassorbibilità che, in ultima analisi, riduce la probabilità di recidive dopo il trattamento della lesione.
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