Gela. Il connubio politico con il sindaco Di Stefano e con gli alleati non è a rischio. I dem, ieri, hanno partecipato alla mini verifica interna organizzata dal primo cittadino. L’attuale assessore e commissario del Pd Giuseppe Arancio non cambia giudizio. “Dal sindaco c’è massima disponibilità verso il nostro partito – dice – quando si creeranno gli spazi in giunta, saremo pronti. Ci sono comunque paletti precisi, visto che il sindaco preferisce avere assessori che possano lavorare a tempo pieno, così come già accaduto per la scelta del presidente del consiglio comunale”. I democratici puntano ad un’ampia rappresentanza nel governo cittadino, con Arancio che attende solo lo spiraglio decisivo, per poi lasciare l’amministrazione, facendo spazio ad altri esponenti del gruppo. Il nome di Giuseppe Fava, attuale consigliere comunale, è tra quelli più gettonati. Non è da escludere però il capogruppo all’assemblea cittadina, Gaetano Orlando. Di Stefano dovrà decidere se aprire da subito a tutto spiano al Pd, con due posti da assegnare, oppure se procedere gradualmente. “E’ probabile che la prossima settimana, nella nuova sede di via Vella, affronteremo questi temi, sia politici sia relativi ai progetti presentati da sindaco”, precisa Arancio.
Il partito sostiene l’iniziativa dell’amministrazione comunale finalizzata all’investimento per il polo tecnologico “Sinapsi”. Il sindaco vaglia il finanziamento con fondi delle royalties di “Argo-Cassiopea”, per la quota non ancora coperta. “E’ un polo tecnologico che può incidere sul futuro della città, creando occupazione e formazione – dice ancora l’assessore – potrebbe diventare un progetto che si lega a Macchitella lab”. La nuova ipotesi messa in campo dal gruppo Nextchem, con un impianto nelle aree dismesse di raffineria, destinato alla trasformazione degli scarti, è invece un passaggio che andrà vagliato con attenzione e i dem ne sono consapevoli. “Ci confronteremo con tecnici esperti – aggiunge – due anni fa, da parlamentare Ars mi opposi all’ipotesi di termovalorizzatore che la stessa società avrebbe dovuto realizzare sul territorio, in base al bando pubblico emanato dall’allora governo Musumeci”. Secondo il gruppo locale del Partito democratico, infine, il sindaco dovrà seguire sia i contatti con le società dell’aeroporto di Comiso sia l’evolversi dell’iter per il nuovo aeroporto di Agrigento. I dirigenti del Pd sanno di avere numeri utili da spendere in chiave di strategia politica e di governo della città. Dovranno fare chiarezza al loro interno e poi capire se il sindaco darà pieno riscontro.