Gela. Lezioni sospese e sit-in davanti i laboratori del centro di formazione salesiana Cnos-Fap.
I docenti hanno mantenuto la promessa, avviando insieme agli studenti un presidio per rivendicare il mancato pagamento di 26 mensilità, l’avvio dei corsi destinati a 120 giovani delle prime classi e salvaguardare lo storico centro di formazione che negli hanno ha permesso di creare metalmeccanici, saldatore e tubisti specializzati richiesti in tutto il mondo.
La protesta andrà avanti fino a lunedì mattina, quando una rappresentanza dei 53 lavoratori raggiungerà la sede palermitana del governo regionale. Capeggiati dai segretari della Flc Cgil, Cisl scuola Sicilia, Uil scuola, e dagli esponenti della rsa, Ugo Costa (Cisl), Emanuele Romito (Cgil), Emanuele Di Noto (Cisl), Giuseppe Di Salvo (Uil), un presidio è previsto oggi anche davanti la sede della prefettura di Caltanissetta.
“Abbiamo bloccato le lezioni in tutti i settori della formazione professionale del Cnos Fap -Chiediamo che l’amministrazione comunale si faccia portavoce di questo grave disagio sociale che, oltre a noi, investe 400 giovani, costretti altrimenti alla dispersione scolastica. Aspettiamo il pagamento di 26 mensilità. Incuranti del nostro futuro ci hanno imposto un contratto di solidarietà che scadrà il 31 dicembre 2015. Dopo tale data, se non accadrà nulla, potremmo incorrere anche al licenziamento”.
Tra il corpo docente, c’è chi a causa della situazione rischia di perdere anche l’abitazione. “Dopo dieci anni non posso pagare nemmeno le rette del mutuo bancario – dice Giovanni Pandolfo – La banca ha avviato la procedura per togliermi la casa”. Non va meglio ad altri colleghi, qualcuno sarebbe finito anche tra le mani degli usurai. Altri, come Carmelo Ferrara, da alcuni mesi hanno smesso di onorare i pagamenti dei finanziamenti avviati finendo nella black list bancaria. Intanto, il direttore del Cnos Fap, don Giuseppe Troina, per fare cassa ha venduto anche la struttura ricettiva di contrada Spina Santa. Si parla di oltre un milione di euro per un’area vasta donata alla parrocchia per aiutare i più deboli.