Cucina italiana verso il riconoscimento UNESCO: la parola ai cittadini

La notizia ha riacceso il dibattito e soprattutto l’orgoglio nazionale. Per capire lo stato d’animo del Paese, abbiamo chiesto ai cittadini cosa pensino di questo importante traguardo.

15 novembre 2025 12:34
Cucina italiana verso il riconoscimento UNESCO: la parola ai cittadini -
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Gela. La cucina italiana compie un passo decisivo verso l’ingresso nella Lista dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’UNESCO. Come riportato sul sito “italianadellacucina.it”, l’ONU per l’Educazione, la Scienza e la Cultura ha pubblicato il 10 novembre la valutazione tecnica del dossier di candidatura presentato dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Agricoltura. Il responso è stato positivo: la candidatura ha ottenuto il primo via libera, con una raccomandazione all’iscrizione nella lista dei patrimoni immateriali. La decisione finale spetterà ora al Comitato intergovernativo dell’UNESCO, che si riunirà a New Delhi, in India, dall’8 al 13 dicembre, per deliberare sulle nuove iscrizioni. Nel frattempo, la notizia ha riacceso il dibattito e soprattutto l’orgoglio nazionale. Per capire lo stato d’animo del Paese, abbiamo chiesto ai cittadini cosa pensino di questo importante traguardo. Alla domanda” quale piatto secondo loro meriterebbe di rappresentare la candidatura italiana nel mondo” le risposte sono state varie.

Molti intervistati sottolineano come la cucina italiana non sia semplicemente “buona”, ma rappresenti uno stile di vita che unisce tradizione e creatività. Alcuni hanno anche ricordato che molte ricette sono il frutto di secoli di scambi culturali, mestieri artigianali e conoscenze tramandate di generazione in generazione: tutti elementi che rendono la candidatura pienamente giustificata.

In attesa del verdetto di dicembre a New Delhi, la candidatura rappresenta già un riconoscimento dell’enorme ricchezza della gastronomia italiana. Come ricorda anche la documentazione UNESCO, la cucina non è solamente nutrimento: è tradizione, identità, condivisione, innovazione, territorio.

Se l’Italia otterrà il riconoscimento, non sarà un punto di arrivo, ma un invito a custodire, tramandare e valorizzare ancor di più quel patrimonio che ogni giorno si rinnova nelle case, nelle trattorie, nelle feste e nelle mani dei cuochi di ogni generazione

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