Gela. La questione idrica continua ad alimentare proteste e polemiche. Alla nostra redazione è giunta tra le tante anche quella di Luigi Malluzzo, titolare del centro di estetica e benessere Olilab. E’ stato costretto a chiudere la sua attività, che si trova in via Licata, nel quartiere Caposoprano, proprio per la continua assenza dell’acqua.
Ai nostri microfoni ha già annunciato che chiederà un risarcimento dei danni subiti, visto che il grosso dell’attività è incentrato sull’uso o presenza dell’acqua.
Sull’argomento l’ex vice sindaco Simone Siciliano ha ricordato che esattamente un anno fa venne firmata una convenzione tra Comune di Gela e la società Acque di Caltanissetta spa, per rendere a carico di Caltaqua e senza alcun onere per il Comune, la gestione del servizio a chiamata di fornitura di acqua potabile mediante autobotte.
Tutto era iniziato con l’ordinanza sindacale con cui l’allora sindaco sindaco Messinese ordinò a Caltaqua di effettuare la fornitura di acqua potabile mediante il servizio di autobotte, su richiesta dei cittadini residenti, e per i non residenti nelle zone sprovviste di rete idrica, con particolare riferimento alle zone di Manfria e Roccazzelle.
Nello stesso atto, Caltaqua si impegnava ad agevolare gli allacci degli utenti alla condotta idrica esistente, nelle zone scoperte da rete idrica, con la rateizzazione in bolletta del costo dell’intervento.
Siciliano ha invitato il sindaco a fare tesoro di quella convenzione, coinvolgendo la coalizione nelle scelte che richiedono una conoscenza degli atti, oltre che una valutazione politica sugli interlocutori degli organi di governo superiore (Regione e Stato), e come già accadde per gli interventi di realizzazione della nuova rete idrica. E questo prima che esploda anche l’emergenza siccità nel settore agricolo.