Gela. L’aula del consiglio comunale si è ufficialmente trasformata in un’arena di lotta: peccato, però, che i contendenti, almeno sulla carta, dovrebbero stare tutti dalla stessa parte.
La battaglia interna alla maggioranza si è arricchita di un nuovo capitolo. Venerdì sera, è andata in scena una furiosa rissa verbale fra il consigliere democratico Nuccio Cafà e l’assessore ai servizi sociali del Pds Fortunato Ferracane. Oggetto del contendere, il nuovo regolamento per la gestione dei contributi economici.
“Vorrei capire – si è chiesto Cafà – quali risultati siano stati ottenuti, fino ad oggi, dall’assessore Ferracane. Io non riesco proprio a percepirli. So solo che, da diverso tempo, si è completamente bloccato il sistema dei contributi straordinari. Ma è mai possibile che ragazze madri e gente in difficoltà non possano ottenere un sussidio? Sarebbe questa la gestione trasparente?”. Furiosa la reazione dell’assessore che, subito dopo aver preso la parola, ha iniziato ad urlare, scagliando in terra la giacca che indossava fino a pochi minuti prima.
“Non ci sto – ha inveito contro il consigliere democratico – le tue sono tutte bugie. Non siamo carne da macello! E’ una vergogna!”. Il vice presidente del consiglio comunale Vincenzo Cirignotta, dopo lo sfogo dell’assessore Ferracane, è stato costretto a sospendere, per qualche minuto, i lavori d’aula. Ripristinata la calma, Ferracane ha proseguito l’intervento.
“Da quando ho ottenuto quest’incarico – ha ammesso – abbiamo cercato di bloccare tutti i furbi che utilizzavano sussidi e contributi. Se, in questo modo, ritenete che io abbia sbagliato, sono felice di averlo fatto”.
Ma le critiche verso l’assessore sono giunte anche dal suo ex compagno di partito Antonino Ventura. “Purtroppo – ha detto – lei e il suo deputato di riferimento Pino Federico avete completamente perso il contattato con questa città e con i drammi che racchiude. Ritiene il numero d’indigenti troppo alto? Sbaglia clamorosamente. Secondo me, addirittura, è fin troppo basso. Ma quali criteri utilizzate per valutare? Siete sicuri che il sistema del lavoro in cambio dei contributi non vi esponga al rischio di sfruttare, irregolarmente, chi ne ha diritto?”.
A difesa dell’assessore, però, è intervenuto Terenziano Di Stefano. “Ma come? – ha accusato – la sinistra ha costruito il proprio consenso elettorale sfruttando i contributi in favore degli indigenti e, adesso, vi scagliate contro l’unico assessore che garantisce trasparenza?”.
Una sfida tutta interna alla maggioranza che, peraltro, si conferma sempre più frazionata. “Mi preme precisare – ha concluso non a caso il consigliere democratico Giuseppe Manfrè – che quella di Cafà è solo l’opinione di un componente del partito e non di tutto il Pd”. A buon intenditor, poche parole.