Crisi idrica, comitato: “A Manfria situazione parzialmente normalizzata”

 
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Gela. A Manfria, nelle zone servite dal consorzio “Piana Marina”, attraverso Divina acquedotti, pare si torni pian piano alla normalità nella distribuzione idrica. Maurizio Cirignotta, presidente del comitato permanente per lo sviluppo di Manfria, spiega che la situazione è in evoluzione. “E’ stata parzialmente normalizzata in molte zone – dice – è stato permesso agli utenti l’accumulo nei serbatoi di raccolta, naturalmente ancora delle criticità sono presenti in via dei Carciofeti, via delle Spighe, in via dei Ciclamini e via dei Cipressi”. Il presidente riferisce che il comitato continuerà ad essere vigile. “Continueremo a vigilare e a collaborare con gli organi preposti, vista l’emergenza, e ancora con gli enti competenti affinché non si arrivi più a superare la settimana di non distribuzione in tutte le aree, Va mantenuta da parte di Siciliacque una portata adeguata ad una distribuzione che possa permettere a tutti l’accesso ad un bene comune che è l’acqua. In tal senso – aggiunge Cirignotta – si ribadisce l’importanza della tutela sanitaria per anziani e disabili anche attraverso mezzi sostitutivi. Non va intaccato assolutamente il diritto alla salute sancito all’articolo 32 della Costituzione e collegato ad un corretto utilizzo dell’acqua per tutti”.

Cirignotta si rivolge anche ai residenti di Manfria. “Naturalmente non possiamo puntare il dito solo sulla distribuzione ma riteniamo opportuno considerare importante il senso civico di tutti coloro che vivono a Manfria, rispetto al giusto utilizzo dell’acqua e alla collaborazione nei processi di accumulo che possono favorire tante altre persone – conclude – ringraziamo infine tutti gli attori istituzionali, e non, che hanno favorito la normalizzazione di un processo, favorito dalla siccità, che deve essere maggiormente attenzionato in Sicilia. Le conseguenze sono disastrose per tutte le aree agricole, per la pastorizia, per le attività commerciali e anche per l’industria. In tal senso si stimola la politica a guardare alle falde acquifere oggi presenti in vaste aree della Sicilia che possono sopperire da subito alla grave crisi idrica e ai mezzi sostitutivi, quali le navi dissalatore, che possono essere da subito introdotte in un regime di rispetto della legge 60/2022. I dissalatori esistenti, tra cui quello di Gela, non potranno partire prima di 18 mesi”.

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