Gela. Sarà un punto di inizio obbligato anche per la prossima amministrazione comunale. L’emergenza finanziaria del municipio, poi sfociata nel dissesto, ha segnato in modo profondo gli ultimi due anni di governo della giunta Greco. Una fase travagliata affrontata quasi per intero senza neanche un dirigente del settore bilancio. La nomina è avvenuta solo nelle ultime settimane, quando c’è stato l’assenso della strutturale ministeriale che si occupa degli enti in crisi. “Sicuramente, è stata un’esperienza amministrativa che ha risentito molto della situazione finanziaria – dice l’assessore al bilancio Mariangela Faraci – ci siamo trovati davanti a situazioni inaspettate e ad altre che forse sono state sottovalutate. Abbiamo comunque lavorato sempre per cercare di trovare soluzioni a tutela dell’ente e della città. Il personale è sempre stato numericamente insufficiente. Adesso, con un dirigente in pianta stabile, seppur con un’unità in meno, stiamo continuando a predisporre tutti gli adempimenti preliminari all’insediamento della commissione straordinaria di liquidazione. Siamo piuttosto sorpresi dal fatto che dopo tutti questi mesi non sia stata ancora formata per insediarsi”. L’Osl è la struttura che dovrà prendere in carico tutte le pendenze del municipio per gli anni fino al 2021. “E’ inevitabile che questa situazione dovrà essere affrontata dalla nuova amministrazione comunale – aggiunge il vicesindaco Faraci – ci stiamo concentrando su alcune priorità, seppur non manchino le difficoltà. Mi riferisco a variazioni di bilancio che devono essere ancora varate, alle attività finalizzate a rendere più efficienti ed efficaci le entrate per le casse del Comune e alla vicenda Ghelas”.
L’assessore è arrivata a Palazzo di Città proprio su indicazione tecnica, voluta dal sindaco Lucio Greco per occuparsi di un settore delicato come quello del bilancio, poi diventato apice di tutta la catena delle attività scaturite dalla crisi finanziaria e dal dissesto. “Leggo di programmi elettorali che toccano l’aspetto del dissesto – sottolinea l’assessore – c’è chi dice che potrà essere superato in quattro anni mentre altri parlano di cinque anni. Posso assicurare, comunque, che per situazioni come questa non esiste la bacchetta magica. Spero che chi si insedierà alla guida dell’ente possa dare priorità a questi temi. Noi abbiamo lavorato senza sosta e con una dotazione di organico ridotta al massimo”. Il dissesto non permette troppe mosse a sorpresa e l’amministrazione che arriverà in municipio dovrà vedersela con tanti vincoli e con ristrettezze dettate da una sorta di regime di austerity, ancor più temibili a causa di una pianta organica nettamente sottodimensionata.