Gela. In cima all’elenco delle priorità dell’amministrazione comunale, anche con la ripresa dell’attività istituzionale, non possono che esserci la tempistica per gli atti finanziari e l’affondo decisivo verso il piano di riequilibrio. Temi che il sindaco Lucio Greco e gli assessori non hanno mai depennato. Domani, è fissata una conferenza dei capigruppo consiliari, aperta anzitutto ai revisori dei conti. I professionisti del collegio faranno il punto della situazione sulle variazioni di bilancio. Più in generale, si prospetta una verifica più ampia sullo stato dell’emergenza finanziaria in atto. Tra martedì e ieri, l’aula consiliare ha approvato due variazioni, per il settore servizi sociali, entrambe passate con il contributo numerico determinante dell’opposizione di centrodestra. Un’area politica che però non si riconosce per nulla nell’azione della giunta del sindaco Lucio Greco. Gli esponenti dell’Mpa, unico vero partito strutturato rimasto nella coalizione pro-Greco, hanno di fatto rinnovato la “fiducia” nell’intesa con il primo cittadino. Dalla giunta non dovrebbero muoversi, salvo sorprese. I passi successivi però potrebbero condurli verso altri lidi, nell’orbita del centrodestra o comunque in una collocazione differente dall’attuale. Quello dell’avvocato sarà un fine mandato quasi del tutto assorbito dalle vicende finanziarie, in attesa che poi la Corte dei Conti si pronunci sul piano di riequilibrio, unico vero tassello per cercare di non far cedere il muro anti-dissesto. Per il resto, invece, al momento sembra difficile individuare basi solide per un’alleanza verso le amministrative del 2024. Il primo cittadino, da uscente, ha le carte potenziali per ricandidarsi, anche se non si è mai sbilanciato fino ad ora. Più difficile sembra ricostruire un’eventuale alleanza che sugelli una nuova discesa in campo. Il centrodestra, allargato ai renziani e ai centristi di “Noi moderati”, va verso un fronte del tutto alternativo all’attuale amministrazione comunale. Greco però non perde occasione per richiamare il dialogo con il governo regionale e non fa mistero di aver sostenuto il presidente Schifani. Il centrosinistra ispirato dalla scia progressista è un cantiere che per ora sembra piuttosto statico, in attesa di evoluzioni in casa Pd e delle scelte che verranno fatte dai leader del Movimento cinquestelle. C’è poi l’intera dimensione civica che quattro anni fa trascinò l’alleanza condotta da Greco. Adesso, invece, nonostante la “responsabilità” istituzionale che va per la maggiore in consiglio comunale, i gruppi fuori dai partiti, ad iniziare da “Una Buona Idea”, non sembrano affatto concentrati su un sequel del 2019.
L’esperimento “arcobaleno”, contornato da partiti e movimenti non schierati, non pare un modello replicabile. Il sindaco Lucio Greco, anche di recente, ha spiegato che “non esclude nulla”. Probabilmente, qualche riflessione in più inizia a farla rispetto al futuro politico più immediato. Sicuramente, in giunta rimane da coprire un posto e inoltre c’è il futuro di Ghelas da prospettare, anche su un piano più strettamente manageriale. L’avvocato non sembra condizionato dalla necessità di scelte a stretto giro ma è altrettanto vero che gli spiragli per tentare di allargare il fronte appaiono piuttosto ristretti.