Gela. Non serviva molto per capire che l’emergenza Coronavirus si sarebbe trasformata, in poco tempo, in crisi economica e nel collasso di intere categorie. Per la Cgil, il governo nazionale deve pensare a misure strutturali anche per i liberi professionisti, che svolgono la loro attività senza un rapporto di dipendenza contrattuale. Una categoria che ha un peso importante anche in città. “Trovo spaventoso che il governo non pensi al grande popolo delle lavoratrici e lavoratori titolari di partita Iva. Sono esseri umani, hanno mutui, devono fare la spesa, affrontano costi come tutti, subiscono perdite come tutti, insomma di certo hanno il diritto di vivere ed il governo ha il dovere costituzionale di dar loro l’adeguato sostegno, allargando l’area di intervento economico – dice – ampliando la platea dei beneficiari e ciò deve essere fatto subito. Penso ai tanti rispettabilissimi liberi professionisti il cui destino in questo momento di grave emergenza mondiale è affidato alle loro casse previdenziali che nulla, allo stato attuale, hanno stanziato. Di più si sarebbe potuto fare per i lavoratori con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, equiparati ai dipendenti dal punto di vista fiscale e previdenziale.
Al momento, secondo Giudice, non sono sufficienti interventi come quello che stoppa il pagamento delle tasse, ma bisogna guardare al prossimo futuro di lavoratori che non hanno un datore di riferimento. “Non è possible pensare che basti posticipare il pagamento delle tasse per avere serenità economica, chi lo pensa non so in quale nazione viva – conclude – mi appello ai sindaci e questa riflessione sarà inviata alla prefettura affinché la faccia pervenire alle autorità di governo. Insomma, che le istituzioni lo capiscano una volta per tutte. Nessuno campa d’aria, tutti in questo momento tragico hanno bisogno di aiuto. Siamo tutti figli di questa grande Italia che resiste, non devono esistere figliastri”.
