Gela. Il dibattito sulla situazione finanziaria dell’ente comunale senza i dirigenti. In aula, in serata, è subito balzato agli occhi di tutti che nessuno dei dirigenti ha risposto alla convocazione. Successivamente è arrivato l’architetto Antonino Collura. La presenza era stata richiesta dal presidente dell’assise civica Salvatore Sammito e dai capigruppo, per cercare di capire quale fosse, ad oggi, la situazione complessiva dei settori e dei riaccertamenti. In apertura, il sindaco Lucio Greco ha parlato di un impegno costante per cercare di superare la crisi. “Non stiamo perdendo neanche un giorno”, ha detto. Il neo segretario generale Carolina Ferro ha fatto riferimento ad uno stato comunque complesso, con il peso dei debiti fuori bilancio e i riaccertamenti in corso. La fase di verifica degli attivi e passivi non è ancora conclusa. “I dirigenti non hanno rispetto del consiglio comunale. Non c’è solo il termine del 14 maggio per le misure correttive ma anche fine aprile per il rendiconto 2021”, è intervenuto il capogruppo di “Una Buona Idea” Davide Sincero. Anche il presidente Sammito è parso molto contrariato dall’assenza dei dirigenti. “Anche oggi non ci è stato detto nulla e non sappiamo quale sia la situazione dei conti dell’ente – ha detto la grillina Virginia Farruggia – avevamo richiesto la presenza dei dirigenti e non c’è nessuno”. “Ci vogliono le carte – è intervenuto il capogruppo FI Rosario Trainito – dove sono gli atti? Da mesi il sindaco parla di collaborazione. Ma come dovremmo collaborare senza atti. Non sta perdendo neanche un giorno? E’ suo dovere”. Dai banchi dei pro-Greco il capogruppo di “Un’Altra Gela” Giuseppe Morselli si è scagliato contro “la spettacolarizzazione della crisi finanziaria”. “C’è chi vuole alzare la voce e farla più grossa – ha detto – allora si sbaglia. Partiamo dal 2010. Questo ente ha pagato 210 milioni di euro di debiti per gli espropri. Non c’è mai stata un’azione di rivalsa. C’è chi ha governato non per il bene di quest’ente. I dirigenti sono in aula e non c’è bisogno di rinviare per spettacolarizzare ulteriormente”. L’esponente di Fratelli d’Italia Salvatore Scerra ha ribadito i tempi lunghi degli accertamenti.
“Il sindaco ha fatto un intervento solo per dirci che c’è un nuovo segretario – ha detto – parla anche di omissioni ed errori ma non deve parlare con noi. Non sappiamo ancora quale sia il disavanzo. Nessuno vuole accusare i dirigenti. Qualcuno vuole coprire le inefficienze amministrative con eventuali responsabilità dei dirigenti. Vogliamo i fatti. Ad oggi, non abbiamo risposte”. Anche per Scerra non ci sono le condizioni di discutere senza i dirigenti. L’assessore Morselli ha comunque sottolineato che praticamente tutti i dirigenti hanno dato seguito alla convocazione. “Tutti i sindaci del passato hanno pagato i debiti fuori bilancio – ha detto il dem Orlando – non capisco quello che intende il consigliere Morselli”. Il leghista Spata spinge per “avere i numerii”. Allo stato, mancano solo i riaccertamenti del settore patrimonio, così è stato riferito. L’esponente di “Rinnova” Alessandra Ascia ha confermato che senza dati certi “fare politica è veramente disarmante”. “Non vorrei ci fosse una strategia per mandare a casa il consiglio comunale”, ha aggiunto. Per l’indipendente Luigi Di Dio “il dibattito può proseguire”. “I tecnici possono fornire le risposte a partire dal settore patrimonio che non ha ancora concluso i riaccertamenti”. Spata ha insistito sulla necessità dei numeri. “Quali sono le misure che intendete adottare – ha detto riferendosi al sindaco – ci sarà un aumento dei tributi? Intende ridurre le retribuzioni degli amministratori delle partecipate? Servono i numeri altrimenti andiamo a casa”. Il meloniano Vincenzo Casciana ha richiamato note della Corte dei Conti, anche precedenti alla deliberazione che pone la necessità dei correttivi. “C’erano segnali chiari – è intervenuto – le responsabilità ci sono. Da mesi chiediamo di avere gli atti finanziari per evitare danni alla città, che ormai sono stati fatti. I numeri sono destinati a crescere. Questo consiglio comunale è stato capace di attendere. Siamo arrivati quasi alla fine del termine posto dalla Corte dei Conti e ci limitiano al solito discorso. Dovrebbe essere il sindaco a fare un atto di responsabilità”. C’è stato un vibrante botta e risposta tra Spata e il presidente Sammito, che ha voluto coinvolgere nel dibattitto il dirigente Collura. L’architetto ha speigato che i settori fino ad oggi guidati non hanno generaro numeri consistenti, ad eccezione dei lavori pubblici (circa otto milioni). “Il dato va analizzato con tutti gli altri”, ha detto il dirigente. “Stiamo lavorando per rispettare la tempistica – è intervenuta nuovamente il segretario Ferro – dall’approvazione del rendiconto alle misure correttive non passeranno tre mesi. Se si aderisse ad un piano di riequilibrio ci sarebbero poi novanta giorni per riaprire un’istruttoria. Anche il dissesto è una misura di risanamento che è sottoposta ad tti precisi stabiliti dalla legge. L’adozione delle misure correttive è un ordine. L’inosservanza è da codice penale”.