Quotidiano di Gela

"Cosentino incompatibile già nella tornata elettorale", giudici: "Seggio spetta a Cafà"

Le motivazioni rese dai giudici che hanno dichiarato l'incompatibilità del consigliere Grazia Cosentino

A cura di Rosario Cauchi
11 aprile 2025 07:15
"Cosentino incompatibile già nella tornata elettorale", giudici: "Seggio spetta a Cafà" - Cosentino insieme ai consiglieri Cavallo e Di Benedetto
Cosentino insieme ai consiglieri Cavallo e Di Benedetto
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Gela. La bagarre per il posto conteso in consiglio comunale, come abbiamo riportato ieri, ha fatto segnare un momento, in parte piuttosto inaspettato. I giudici del collegio della sezione civile del tribunale hanno accolto il ricorso avanzato dall'avvocato Paolo Cafà, il più suffragato alle amministrative nella lista “PeR”. E' stata dichiarata la decadenza dell'ingegnere Grazia Cosentino, candidata a sindaco sconfitta al ballottaggio dello scorso anno e attuale consigliere indipendente, nel gruppo misto. Sulla base del ricorso di Cafà, fin dall'inizio l'ingegnere non avrebbe dovuto sedere negli scranni dell'assise civica, perché dipendente di Impianti Srr, l'in house del servizio rifiuti, controllata dalla Srr4, della quale è socio il Comune di Gela, insieme agli altri dell'area sud della provincia. Nell'organigramma di Impianti, l'ingegnere, ex dirigente comunale, svolge anche il ruolo di rup. Secondo Cafà, che ha agito in giudizio insieme a due esponenti del laboratorio politico “PeR”, l'incompatibilità è palese. I giudici Carlà, Accardo e Berenato, hanno accolto questa linea, così come riportano le motivazioni. “Alla luce delle caratteristiche delle attività lavorative svolte dalla resistente, risulta del tutto evidente la sussistenza della condizione soggettiva e di quella oggettiva di incompatibilità d’interessi con la carica di consigliere comunale. Invero, attesa la nomina a rup, appare evidente che la resistente, già al momento della tornata elettorale in questione, versava in una situazione di incompatibilità con la carica di consigliere comunale, sussistendo la condizione soggettiva rappresentata dall’essere dipendente della società appaltatrice del servizio di raccolta dell’esercizio con poteri di coordinamento delle attività aziendali attinenti allo svolgimento di un servizio pubblico reso nei confronti del Comune di Gela. Quanto al profilo oggettivo, la “partecipazione” al servizio reso in favore del Comune di Gela è evidente, svolgendo la stessa i compiti propri del rup, senza che declini in senso avverso la circostanza che le proprie determinazioni debbano poi essere avallate dall’amministratore della Impianti Srr Ato 4, in aderenza alla giurisprudenza di legittimità ricordata”, riportano i giudici. Sul punto, i magistrati insistono. “Tale posizione, dunque, manifesta un conflitto, anche solo potenziale, tra gli interessi particolari del partecipante eletto alla carica di consigliere comunale e quelli generali connessi all’esercizio della carica stessa”, si legge nelle motivazioni. Il collegio, come abbiamo riferito, si è espresso inoltre sulla surroga, sempre su richiesta di Cafà, sintetizzata nel ricorso. Per i giudici, il seggio tocca a “PeR” e in questo caso a Cafà, riferimento territoriale di Sinistra italiana. “Una volta venuta meno la possibilità del candidato sindaco miglior perdente di ricoprire la carica di consigliere comunale, viene a mancare la ragione delle prededuzione prevista dalla legge e quindi troveranno applicazione i normali criteri di calcolo previsti per l’assegnazione dei seggi. Non avrebbe infatti alcuna ragionevolezza, per contro, assegnare il seggio in surroga al candidato della stessa lista del soggetto decaduto o rinunciatario che ha ricevuto meno voti di altro candidato di altra lista”, viene precisato nelle motivazioni. La decisione, come ricordato, non è immediatamente esecutiva. Bisognerà far decorrere il termine per l'eventuale impugnativa che potrebbe essere esercitata da Cosentino, sempre che non scelga di rinunciare. Ieri, i suoi legali hanno sottolineato che “si stanno facendo le valutazioni del caso”.

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