Gela. Cosa nostra e stidda continuano ad avere un ruolo nel tessuto criminale del territorio. Una conferma arriva dalla relazione semestrale della Direzione antimafia, trasmessa al parlamento. “Nelle dinamiche potrebbero rivelarsi determinati le scarcerazioni di tre uomini d’onore”, uno delle famiglie di mafia gelesi. Nell’analisi, non vengono trascurate azioni messe a segno a danno di “rappresentanti delle istituzioni”. Così, viene indicato l’incendio dell’auto del “padre di un consigliere comunale” risalente all’agosto dello scorso anno. Sono diverse le azioni di questo tipo concretizzate negli anni e con obiettivo esponenti del civico consesso. Inoltre, nell’ottobre successivo ci furono minacce ad un responsabile del coordinamento regionale dell’associazione antiracket “Rete per la legalità”.
Ancora, nel dicembre dello scorso anno, nell’area rurale di contrada Arancio, venne incendiata l’abitazione di “un appartenente alle forze dell’ordine”. Sono stati monitorati anche atti dolosi legati a presunte pretese estorsive: a pagarne le conseguenze soprattutto i titolari di attività commerciali.