Gela. Sono stati gli unici a scegliere di non pagare perché sanno di non aver alcuna responsabilità.
Sono stati gli unici ad essere rinviati a giudizio dalla Corte di Conti e rischiano di non potersi candidare alle prossime amministrazione. Stiamo parlando dell’attuale capogruppo di Articolo 4, Terenziano Di Stefano, e dell’ex assessore all’Istruzione, Marina La Boria. Avrebbero potuto tranquillamente pagare, chiudere la vicenda e andare avanti, così come hanno fatto gli altri 29 consiglieri comunali e tutti gli altri assessori.
In una nota la direzione di Articolo 4 Gela si dice “sconcertata per il danno che questa incresciosa situazione sta arrecando ai soggetti coinvolti. Devono rispondere di colpa grave e dolo, loro, mentre tutti gi altri raggiunti dalle stesse accuse, ne sono usciti indenni, chiudendo il contenzioso e pagando la sanzione, quindi ammettendo di essere colpevoli. Per tali ragioni noi siamo ancor più convinti che la strada intrapresa da Terenziano Di Stefano e dall’avvocato Marina La Boria sia quella della giustizia, poiché siamo certi dell’estraneità di entrambi”.
“All’amico Terenziano – aggiunge Giuseppe Di Dio – diciamo che noi siamo con lui e che condividiamo con forza la necessità da lui espressa di procedere nei confronti del sindaco Angelo Fasulo e della dirigente al bilancio Simonetta Guzzardi, poiché riteniamo gli stessi gli unici responsabili della vicenda”.